Cairo: “Belotti? Ne parliamo a fine campionato” e Belotti: “Dove volete che vada ho un altro anno di contratto”. Non è rassicurante
Anche le parole laconiche possono dire, certo si tratta di interpretazione quindi non di certezze assolute, ma a dare significato alle frasi aiutano i precedenti, pur tenendo conto che ogni situazione è differente dall’altra. E allora che interpretazione si po’ dare alle parole di Cairo e Belotti sulla permanenza del “Gallo” al Torino? Se il capitano rispondendo a un tifoso avesse detto solo “Dove volete che vada” l’ottimismo sul rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno 2022 avrebbe potuto trovare spazio, ma Belotti ha aggiunto: “Ho un altro anno di contratto” come a dire resto la prossima stagione perché appunto ho un contratto da rispettare. Ovviamente in tredici mesi e ventisei giorni c’è tutto il tempo per discutere il rinnovo, ma va tenuto conto che dal 1 gennaio 2022 il “Gallo” potrà accordarsi con qualunque club essendo in scadenza e il Torino non solo lo perderebbe, ma non incasserebbe neppure un centesimo.
Il presidente dal canto suo nel rispondere a un giornalista ha detto: “Ne parliamo a fine campionato” e non ha aggiunto nulla a ciò che si sa da tempo. Ossia che al momento non è stato trovato un accordo per il rinnovo. Da una parte Belotti è il giocatore più importante del Torino, è il capitano, è il simbolo, è molto amato dai tifosi e lui è attaccato ai colori granata, ma ha 27 anni, è un giocatore della Nazionale e con il Torino in sei anni è arrivato al massimo una volta al settimo posto e una volta ha disputato i preliminari d’Europa League, e nelle ultime due stagioni ha lottato per non retrocedere, tra l’altro in questa non si sa ancora con certezza se la B è scongiurata. Se a questo si aggiunge che guadagna 1,8 milioni di euro netti a stagione, più eventuali bonus che faranno arrivare la cifra a 2, e che altrove sicuramente prenderebbe di più è normale che possa essere tentato di dire addio al Torino. Dall’altra parte pensare che Cairo finisca per lasciare andare via il giocatore senza ricavarci neppure un centesimo è a dir poco incredibile o ch e potenzi a tal punto la squadra da far pensare a Belotti che il Torino possa ambire a traguardi decisamente più ambizioni pare poco probabile. .
Quale può essere quindi lo scenario? Un’estate con il tormentone, per altro già iniziato da molto, di Belotti accostato a club italiani e stranieri e dove ogni giorno e di ora in ora si possono leggere notizie contraddittorie. Va qui, va là, ma no si è vicini al rinnovo, no no le parti sono distanti e chi più ne ha più ne metta. Il Torino cercherà di fargli rinnovare il contratto, anche perché così in caso di vendita otterrà più soldi. Belotti con la sua famiglia dovrà decidere cosa fare del suo futuro sapendo che da un lato c’è il Torino che oscilla tra la prima parte medio-bassa della classifica e quella ancor meno allettante della seconda colonna, ma dove lui è il giocatore più importante e dall’altro lato andare in un club nel quale dovrà sgomitare con altri per garantirsi la maglia da titolare, ma si lotta per un posto in Europa e si guadagna di più. Tutto è possibile, ma oggi, per chi vorrebbe solo il bene del Toro, nulla è rassicurante.