Bianchi va o resta? Un giallo fino alle 19

Il rapporto fra il capitano e la società ormai è una civile convivenza forzata. L'elevato ingaggio costituisce il nodo del problema sia per la permanenza al Torino sia per un passaggio ad altra società. Trattative in corso fino all'ultimo.
31.01.2012 11:14 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Bianchi va o resta? Un giallo fino alle 19
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Precisa come un orologio svizzero nelle ultime ventiquattro ore di Calciomercato è arrivata la notizia della possibile cessione di Rolando Bianchi. E non poteva essere diversamente anche perché con l’arrivo di Meggiorini e Pasquato il reparto offensivo granata è passato da quattro a sei elementi che per due posti sono decisamente un po’ troppi, malgrado Antenucci, Meggiorini e Pasquato possano anche agire da esterni. Una cosa ormai è certa: fra il Torino e Bianchi si è arrivati ad una civile convivenza forzata, i diretti interessati non lo ammetteranno mai neanche sotto tortura, ma la situazione è talmente evidente che lo capirebbe un eremita che vive sull’Everest e che non si è mai occupato di calcio.

Il nodo della questione gira tutto attorno all’ingaggio del capitano granata che con i tempi che corrono sarebbe decisamente elevato per molti club di serie A, figuriamoci per uno che staziona da tre anni in B. Su quanto Bianchi con i suoi gol abbia dato al Torino non si discute, anche se nelle ultime stagioni non sono bastati a riportare la squadra nella massima divisione, ma il calcio è gioco collettivo e un singolo non può fare la differenza. Un’altra cosa è pacifica in questa vicenda: Bianchi non ha costretto il Torino a proporgli un ingaggio consistente e quindi ha tutti i diritti di percepire il lauto stipendio che con costante lavoro e impegno si guadagna. A tutto ciò va però aggiunto che in questa stagione il capitano ha segnato solo cinque reti, tutte decisive in termini di punti conquistati in classifica dalla squadra, ma troppo poche per l’ingaggio che percepisce. Così è scontato che da una parte la società vorrebbe venderlo e dall’altra il giocatore sapendo questo andrebbe ad accasarsi altrove, ma di mezzo c’è la voglia del Torino di monetizzare la cessione del capitano oltre che di risparmiare sull’ingaggio e dall’altra la volontà di Bianchi di non diminuire il proprio stipendio, facendosi forte del contratto che lo lega al club granata fino al trenta giugno 2013.

La situazione in queste ultime ore di Calciomercato si sbloccherà o tutto rimarrà immutato come è già accaduto nell’estate scorsa? Impossibile da dirsi con certezza. L’impressione è che le società che sarebbero interessate ad ingaggiare un giocatore con le caratteristiche tecniche di Bianchi non sono disponibili a pagare i 4 milioni di euro chiesti per cederlo da Cairo e in più accollarsi lo stipendio dell’attaccante che si aggira sull’1,5 milioni, esclusi i premi per obiettivi raggiunti. In tempi di crisi, e per non creare malumori di spogliatoio, queste cifre sono eccessive, soprattutto per un attaccante che nelle ultime stagioni ha militato in serie B; il Cesena, che era una delle società interessate a Bianchi, sta concludendo l’ingaggio di Iaquinta, quindi è ragionevole presupporre che, solo a fronte di un forte ridimensionamento delle richieste, Bianchi lascerà il Torino in questa sessione di mercato. Salvo che all’ultimo qualche società per colmare un vuoto nell’organico non lo chieda in prestito, corrispondendo al Torino una cifra adeguata e accollandosi per il resto della stagione l’intero ingaggio; ma la dirigenza granata a quel punto avrà il coraggio di lasciare andar via il capitano, correndo il rischio che se dovesse far bene con la nuova squadra e il Torino faticasse ad andare in serie A la contestazione dei tifosi per una tale scelta sarebbe di vaste proporzioni ed inevitabile? Alle diciannove di questa sera il giallo sarà risolto, poi finalmente ci si potrà concentrare solo sul campo e sull’obiettivo della serie A.