Belotti e Mazzarri, così il Gallo è sprecato e... spremuto
Sarà che il sedicente esaltatore degli attaccanti Walter Mazzarri ami l'utilizzo di tutta la rosa per la fase difensiva, che come concetto nel calcio moderno può starci, ma il tecnico toscano evidentemente esagera. Belotti ha delle grandi qualità, questo è indubbio, ma la sensazione è che non abbia le possibilità di esprimerle al meglio. Si tratta del calciatore migliore nell'attuale rosa, e invece di spremerlo fino allo sfinimento gli si dovrebbe costruire intorno il gioco in modo da poterlo esaltare. Che piacesse o meno a parte della tifoseria, con Sinisa Mihajlovic al timone il Gallo ha realizzato ventotto reti nella prima stagione, ed anche con Giampiero Ventura, dopo un inizio complicato e di adattamento, ha trovato la sua dimensione.
Con Mazzarri la rete arriva ma solo con il contagocce e spesso e volentieri è esclusivamente frutto di giocate individuali che nulla hanno a che vedere con l'organizzazione tanto cara all'attuale allenatore del Toro. Oltretutto capita con una certa frequenza di vederlo non solo lontano dall'area, ma addirittura sulla fascia a portare il cross dal fondo per nessuno. Ha ragione il commissario tecnico della nazionale Roberto Mancini, quando riferendosi ad Insigne ne sottolinea le qualità consigliandogli di non sprecare troppe energie nella fase di ripiego. Tale ragionamento ben si adatterebbe anche al numero nove granata, le cui incessanti corse, per quanto siano parte integrante, insieme allo spirito di abnegazione più totale, del calciatore rischiano di abbreviargli, non di poco, la carriera. Senza contare del valore del cartellino, che andando poco a segno è destinato a crollare nel tempo.