Baselli: “L’esperienza dello scorso anno mi servirà per questa stagione”

16.07.2016 15:48 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Baselli: “L’esperienza dello scorso anno mi servirà per questa stagione”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il centrocampista del Torino Daniele Baselli ha parlato in conferenza stampa soffermandosi sul nuovo corso del Torino targato Mihajlovic.

Oggi dopo una sessione mattutina d’allenamenti soprattutto atletici sembrate più stanchi del solito, è iniziato il lavoro fisico più faticoso?

“No, adesso non ricordo esattamente cosa facevamo l’estate scorsa con Ventura, ma penso che il lavoro fisico che si fa in ritiro sia il minimo che si possa fare. Oggi pomeriggio lavoreremo con la palla, il mister ha suddiviso così la giornata: al mattino corsa e al pomeriggio esercizi con la palla ad alta intensità”.

Quest’anno la sua posizione in campo prevede un cambio di ruolo magari più da regista?

“In questi giorni Mihajlovic durante gli allenamenti mi ha utilizzato ancora nel ruolo di mezzala, poi vedremo. Io sono disponibile anche a fare il mediano, l’ho sempre fatto e non vedo perché non dovrei farlo ancora. Sta al mister decidere in quale ruolo mi vede meglio come mediano o interno oppure in altra posizione. Io posso adattarmi a stare dove vuole”.

Si vede come trequartista?

“Anche questa potrebbe essere un’idea, ma non ne abbiamo parlato. Penso che lui sia fissato con il 4-3-3 e allora al massimo potrei farlo in caso di cambio di modulo, perché no. Pur di giocare farei anche il portiere (sorride, ndr)”.

Magari lei e Mihajlovic avete parlato relativamente ad altri ruoli?

“Abbiamo parlato del modulo il 4-3-3 e ieri durante l’esercitazione mi ha messo interno. Ripeto, posso fare l’interno e secondo me anche il mediano, magari è un ruolo che mi limita un po’ di più, però, posso farlo benissimo”.

Con Ventura commissario tecnico della Nazionale coltiva il sogno di far parte del gruppo azzurro?

“Già l’anno scorso e anche l’anno prima avevo quest’obiettivo, perché penso che il sogno di ogni ragazzo sia vestire la maglia azzurra. Che a convocarmi sia Ventura o un altro è uguale, tanto meglio se è Ventura”.

Con quale approccio ha iniziato questo ritiro visto che è al secondo anno in granata?

“Mi sento più pronto perché per la prima volta l’anno scorso ho affrontato un campionato dove ho avuto continuità di poter giocare, ho disputato un bel po’ di partite e magari sono cresciuto a livello di prestazioni, cosa che non mi era capitata prima. Penso quindi che quest’anno avrò quest’aiuto in più.”

Si era parlato molto del fatto che nello scorso finale di stagione aveva giocato meno perché non era abituato a disputare un’intera stagione. Adesso si sente pronto a giocare per tutto il campionato?

“La scorsa stagione, se non ricordo male, ho disputato trentacinque partite, magari non tutte dal primo minuto, però, il novanta per cento sì. Feci un lavoro specifico, ma quando la squadra va un po’ male anche i singoli ne risentono e magari sono un po’ più stanchi. Per chi come me non aveva mai disputato un intero campionato è normale che arrivi a un certo punto e debba tirare un po’ il fiato. Anche a causa d’infortuni occorsi a compagni del centrocampo ho dovuto sempre giocare io, ma sinceramente non mi sentivo stanco, anche se i test dicevano che dovevo rifiatare un pochino, per questo nelle ultime partite ho giocato un po’ meno, comunque Ventura mi ha sempre tenuto in considerazione facendomi entrare nel corso della gara”.

La scorsa stagione era partito molto bene diventando subito idolo dei tifosi poi la flessione, questo l’ha condizionata?

“No, sinceramente sono stato sempre molto sereno, anche perché ho sempre fatto quello che chiedeva il mister, lui voleva un gioco molto specifico. Capita che nel primo periodo le cose vadano bene e poi quando gli avversari ti conoscono di più ti marcano a uomo limitando la possibilità di dare il massimo, così le giocate utili diminuiscono. Non penso di aver fatto un campionato al ribasso lo scorso anno, credo di aver tenuto uno standard di prestazioni abbastanza costante anche in relazione a come si è comportata la squadra. E’ chiaro che se si pensa ai quattro gol che ho fatto nelle primissime gare e che poi non ho segnato più si dice che il mio è stato un campionato mediocre. Ma io penso di aver fatto un buon campionato per le aspettative che avevo e per il fatto che non avevo mia giocato un campionato intero, magari se fossi stato un attaccante avrei potuto segnare di più, ma si deve anche difendere e nel periodo in cui abbiamo trovato maggiori difficoltà mi sono sacrificato molto per la squadra”.

Mihajlovic vi sta facendo fare test medici per avere dati utili a personalizzare la preparazione, questo le potrà servire per mantenere un livello costante per tutta la stagione?

“Può essere, stiamo facendo tanti test, ma accadeva anche la scorsa estate. Ritengo che lo scorso campionato il problema sia stato legato più agli infortuni, infatti, Farnerud non era in condizione, si era fatto male all’inizio Obi e poi altri e questo ci limitava a centrocampo, anche per questo ho dovuto tirare la carretta. I test che facevamo davano risultati positivi e gli allenamenti andavano di conseguenza, ma eravamo pochi a centrocampo. Poi forse è dipeso anche dal fatto che io non sono riuscito a reggere un intero campionato. Lo scorso anno mi è servito e spero che questo non ci sarà bisogno di fare periodi di stop durante la stagione”.

Fra Benassi, Moretti e Vives chi deve ricevere la fascia da capitano?

“Penso che l’esperienza vinca sempre su tutto. Siamo una squadra unita e andremo d’accordo nel prendere la decisione. Oggi non ci sono candidati, comunque non mi esprimo per uno dei tre. Ci riuniremo tutti insieme e decideremo chi sarà all’altezza di essere il capitano, sarà una decisione di gruppo e anche il mister avrà le sue preferenze indirizzandoci su chi è più portato. Il capitano non è solo l’uomo che in campo stringe la mano all’altro dell’altra squadra, nello spogliatoio durante la stagione serve che ci sia uno di carattere e che sa che cosa deve fare”.

Mihajlovic in conferenza stampa aveva detto che non era sua consuetudine nominare il capitano e che lascia la decisione alla squadra o alla società.

“Non sapevo di quest’affermazione di Mihajlovic e poi dipenderà anche da chi sarà titolare, magari non gioca nessuno dei tre prima nominati e come potrebbero fare il capitano? Mi sembra strano un capitano in panchina, allora mi candido io (ride, ndr)”.

Il mister vi ha dato già indicazioni per la prima amichevole di domani?

“No, ma ieri abbiamo in allenamento provato il 4-3-3 e ci ha dato indicazioni sui movimenti e penso che oggi pomeriggio ne faremo ancora di più e ci darà maggiori indicazioni per farci muovere meglio e su come dobbiamo difendere e attaccare, vedremo”.

Mihajlovic e il suo vice Lombardo sono allenatori che durante la carriera da giocatori hanno vinto trofei, vi stanno trasmettendo la mentalità vincente?

“Sono due persone che parlano poco, ma vogliono tanti fatti sul campo. Il metodo di lavoro rispetto a quello dello scorso anno è cambiato molto, è molto più intenso e ci sono poche pause. Magari l’allenamento è più corto, ma è più intenso, mentre prima facevamo allenamenti più lunghi però anche con più pause. E’ un altro metodo. Penso che per ora Mihajlovic ci stia indirizzando abbastanza bene”.