Avvinto come l'Edera da una sorte finora beffarda. Ma rispunta Miha
Sette minuti in campo per lui, nel finale di Genoa-Torino dello scorso 30 novembre, fino a questo momento. E un progetto tattico che, con le sue caratteristiche, sembra proprio aver a che fare con i proverbiali cavoli a merenda. Per Simone Edera l'attuale permanenza al Toro, decisione del club che, al pari di quella legata a Parigini, ha stupito i più nell'ambiente, somiglia a un calvario. Gioiello della Primavera di Longo, che tentò poi di portarlo a Frosinone, il classe '97, aggregato alla prima squadra in pianta stabile nell'estate 2017, dopo i prestiti a Venezia e Parma, all'alba della seconda stagione a guida Mihajlovic, diventa un elemento, se non propriamente titolare, in piena rotazione, nel modulo variabile tra 4-2-3-1 e 4-3-3 del serbo. Tanti scampoli di gara, fino ai venti minuti all'Olimpico, contro la Lazio, in cui, per la prima volta in Serie A, si iscrive al registro dei marcatori. Poche settimane dopo, un infortunio ne frena la crescita, mentre Miha viene messo alla porta. Arriva Mazzarri, che, al suo rientro, non lo ignora affatto. Edera chiude con 14 presenze in campionato, accompagnate dalla rete siglata contro i biancocelesti.
Nell'estate 2018, confermato Mazzarri al timone, si contempla l'ipotesi di un prestito, proprio sulla base della scarsa compatibilità tattica con il progetto di Edera, perfetto invece per Mihajlovic. Tante le richieste dalla bassa Serie A e dalla B, con il sondaggio del Napoli sullo sfondo. Una condizione che proprio non arriva, con tre porzioni di gara fino a gennaio (una da titolare, a Verona, contro il Chievo), fino alla chiamata di Mihajlovic, che, insieme a Lyanco, lo porta a Bologna. E, seppur soltanto per quattro partite in casacca felsinea, un rivitalizzato Edera strappa la possibilità di cimentarsi nuovamente in prima squadra, al Toro. Le ipotetiche prospettive, però, anche a causa dei problemi muscolari ricorrenti, crollano di fronte all'evidenza dei fatti: Mazzarri proprio non lo schiera, nemmeno quando l'ala è disponibile.
Ora Mihajlovic, capace di portare un Bologna sulla carta tutt'altro che stellare a un inatteso nono posto, a soli due punti dal Napoli, e uno sopra Toro e Milan, sarebbe pronto a riprovarci. Come prima alternativa a Orsolini e Sansone, e con un obiettivo salvezza già decisamente avanti nel processo di conseguimento, per Edera un nuovo trasferimento sulla Via Emilia potrebbe rappresentare una notevole occasione di crescita, scevra da pressioni. Con Parma e SPAL pronte a inserirsi, l'affare, affermano i report, si potrebbe concludere, proprio sulla spinta di Mihajlovic in direzione del classe 97. Il quale, 23 anni il 9 gennaio, sulle metaforiche note del celebre brano di Nilla Pizzi, ha voglia di sentirsi non più avvinto, ma libero di giocare, esprimersi, e maturare appieno.