Anno nuovo vita nuova … se il Torino sottoporta non sbaglierà più
Nel 2019 il Torino ha la possibilità di fare il tanto invocato salto di qualità. Eccome se ce l’ha e non perché si è indefessi sognatori, bensì perché non è un caso aver sfoderato prestazioni come quelle con Sampdoria, Milan, Juventus, Lazio e anche nei secondi tempi con Inter e Roma e per riuscirci ci vuole della sostanza e se la sostanza c’è allora c’è anche la possibilità di andare oltre ciò che è stato fatto sin qui. Come direbbe Mazzarri, però, bisogna che la squadra non incappi in certi fin troppo reiterati errori come la pessima prestazione con il Parma venuta dopo quella quasi perfetta con la Sampdoria, che non sia autolesionista sbagliando troppe volte l’ultimo passaggio o che non sprechi occasioni incredibili che la portano a raccogliere meno di quanto meriti. Aggiungiamo anche che i giocatori non commettano boiate come quella di Meïté che si è fatto espellere con la Lazio quando la squadra era in superiorità numerica, quella di Zaza che nel derby ha fatto un retropassaggio evitabile al portiere, come quella di Ichazo che sempre nella gara con la Juventus ha atterrato in area Mandzukic facendosi fischiare un ineccepibile rigore contro oppure come in occasione del gol del pareggio del Bologna quando Sirigu ha rilanciato male il pallone, Berenguer non è stato lesto ad arrivarci e ha permesso a Calabresi di arpionarlo e di scambiare con Orsolini che eludendo facilmente un molle Djidji si è trovato a tu per tu con il portiere granata e l’ha trafitto.
Il Torino al termine del girone d’andata grazie ai 27 punti conquistati è al nono posto e il quinto che significa accesso alla fase a gironi dell’Europa League dista solo quattro punti, di per sé non è molto, ma la concorrenza è folta infatti va scalzato il Milan che attualmente lo occupa, vanno superate Roma (30), Sampdoria (29) e Atalanta (28) e non deve essere permesso a Fiorentina (26) e Parma e Sassuolo, che di punti ne hanno 25, di farsi avanti. Il Torino ha la quinta miglior difesa del campionato avendo subito 19 reti, meglio hanno fatto Juventus (11), Inter (14), Napoli (17) e Fiorentina (18). Subire meno gol possibili è molto importante se si vuole raggiungere risultati di un certo prestigio, ma farne lo è ancora di più e da questo punto di vista il Torino pecca. Con un bottino di 24 reti (una è un autogol) i granata si collocano al dodicesimo posto in serie A, poco per chi ambisce ad andare in Europa League. Questo è un problema che va risolto al più presto. Sono soprattutto gli attaccanti a dover incrementare il numero di gol, infatti, ne hanno segnati undici Belotti (7, 4 su rigore), Falque (3) e Zaza (1) ed è un numero esiguo perché per andare in Europa almeno in due devono andare in doppia cifra e uno deve superare quota quindici. E’ positivo, ma non basta che centrocampisti e attaccanti segnino e quelli del Torino lo fanno in modo soddisfacente, anche perché sono già in otto ad essere ad aver centrato il bersaglio: 3 Baselli, 2 Meïté, 1 Rincon, 1 Berenguer, 2 N’Koulou, 1 De Silvestri, 1 Ansaldi e 1 Izzo.
Motivi reali in quanto provenienti dal campo e non illusioni o sogni fanno pensare e dire che il Torino può lottare per un posto in Europa League perché ha giocato alla pari e forse anche meglio con dirette concorrenti e non solo come Sampdoria, Milan, Lazio, che ha come l’obiettivo la Champions, e Juventus, che è già avviata a vincere l’ottavo scudetto consecutivo e vorrebbe anche conquistare la Champions. Se solo non avesse regalato un tempo e commesso errori difensivi facilmente evitabili si sarebbe potuto dirlo anche per le prestazioni con Roma, Inter e Fiorentina. Se anche arbitri, assistenti e addetti al Var non penalizzeranno più il Torino e se le i granata debelleranno le proprie pecche allora come ha detto Mazzarri: “Il Toro più bello lo vedremo nell’anno che verrà”. Buon 2019 a tutti.