Alla fine il Torino l’ha spuntata sul Chievo con il gol di Zaza: ma che fatica!

Partita mediocre fino all’88. I clivensi partiti bene poi si sono spenti, i granata in crescendo. Falque entrato nel finale ha sfiorato il gol. De Silvestri e Djordjevic usciti per problemi fisici.
30.09.2018 19:31 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Simone Zaza
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Simone Zaza
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Chievo-Torino ha rischiato di essere una partita insipida perché i padroni di casa, partiti in pressing, con il passare del tempo sono risultati sempre meno incisivi e non hanno dimostrato di avere quel veleno che chiedeva mister D’Anna alla vigilia, mentre i granata avevano iniziato in sordina per poi crescere nella ricerca del gol. Gol arrivato nel finale che ha permesso alla squadra di Mazzarri di tenere a distanza fantasmi che stavano emergendo. Sicuramente l’ingresso a supporto di Belotti prima di Zaza e poi di Falque hanno permesso al Torino di portare a casa i tre punti. I gialloblù, invece, hanno mancato di cattiveria sotto porta e devono migliorare molto in fase difensiva pur avendo un portiere, Sorrentino, che con le sue parate evita sempre, e anche oggi l’ha fatto, che il passivo sia decisamente più pesante.

D’Anna per cercare la prima vittoria in questo campionato si è affidato a Djordjevic, preferito a Stepinski, con Birsa e Leris a supportarlo e ha arretrato Giaccherini sulla linea dei centrocampisti. Mazzarri, come aveva annunciato, qualche modifica l’ha apportata, infatti, alle spalle di Belotti ha messo Edera e Soriano, mentre sulla fascia destra ha optato per De Silvestri e in difesa per Moretti. In panchina si sono accomodati Baselli, Zaza e il rientrante dall’infortunio Falque. Purtroppo De Silvestri, che già con l’Atalanta aveva dovuto uscire nel finale perché si era riacutizzato l’affaticamento muscolare che lo aveva fatto uscire anzitempo nel match con l’Udinese, si è dovuto arrendere, probabilmente sempre per lo stesso problema, al 35esimo e il suo posto è stato preso da Berenguer. Anche Djordjevic ha dovuto lasciare il campo in pieno recupero sostituito da Stepinski per un problema fisico (46’).
Il Chievo è partito bene pressando, soprattutto nel primo quarto d’ora, e mettendo in difficoltà il Torino che giocava al rallentatore, non effettuava quasi movimenti senza palla, sbagliava i fraseggi in particolare a centrocampo, sfruttava troppo poco il gioco sulle fasce e effettuava toppi retropassaggi. E’ vero che i padroni di casa chiudevano tutti gli spazi, ma se non si prova a verticalizzare dalle parti dell’area avversaria non si arriva e se anche si arriva bisogna tirare inquadrando almeno lo specchio della porta. E anche quando i giocatori di Mazzarri hanno provato il tiro in porta la loro mira era decisamente difettosa: Rincon (18’) e Aina (23’). Edera, invece, quando ha avuto un’occasione non l’ha sfruttata a dovere tirando al volo debolmente e comunque mandando la palla un po’ oltre il palo anche se non di molto (25’) e Belotti di testa in torsione non ha angolato bene (44’). Più brioso il Chievo, ma con troppa poca cattiveria negli ultimi venticinque metri, come ha detto Giaccherini al termine del primo tempo. Diagonale non preciso di Depaoli (5’), diagonale di Giaccherini respinto in scivolata non distante dalla linea di porta da N’Koulou (9’), tiro di sinistro non ben angolato di Leris (12’), botta con palla alta di Rigoni (16’) e da posizione defilata tiro di destro di Birsa che non ha sorpreso Sirigu (22’). Lo zero a zero alla fine del primo tempo ha quindi rispecchiato alla perfezione ciò che si era visto in campo.

Nella ripresa sempre più il Chievo è stato in difficoltà nel pressare e il Torino ha alzato il baricentro e anche un po’ il ritmo soprattutto dopo l’ingresso di Zaza che ha preso il posto di Edera (59’) e quello di Falque che ha rilevato Soriano (79’). Non è, invece, servita la sostituzione di Birsa con Meggiorini per sfruttare di più i contropiede (68’) e di Giaccherini, problemi al flessore della coscia destra, con Hetemaj (77’). E Stepinski non ha dato quasi contributo in avanti. E’ stato però il Chievo ad avere la prima nitida palla gol: ottima giocata di Giaccherini che ha liberato al tiro Leris, ma quest’ultimo ha calciato malissimo spedendo il pallone in curva (49’). Il Torino ha iniziato a giocare con maggiore determinazione e a presentarsi di conseguenza con maggiore frequenza dalle parti di Sorrentino. Mischia con Moretti che non è riuscito a trovare il colpo vincente (58’). Azione personale di Belotti che non ha impensierito il portiere avversario (62’). Il gioco rimane comunque confuso e le due squadre faticano a occupare e sfruttare bene gli spazi e gli attaccanti troppo spesso si fanno trovare dietro ai difensori. Si vede che Belotti ha voglia di segnare, ma i suoi tentativi non vanno a buon fine. Tiro di destro con palla alta di poco (57’). Altro tentativo che Rossettini ribatte (69’). Manovra corale granata, Belotti, Soriano e Zaza, con Aina che ha trovato un Sorrentino molto attento a non farsi sorprendere (74’). Poi il portiere clivense ha salvato la sua porta su tiro in scivolata di Zaza (78’). Rincon con un diagonale velenoso ha quasi indotto Barba a fare autogol (83’). Se Belotti prova a segnare Zaza non è da meno. Colpo di testa un po’ troppo centrale con palla che finisce fra le braccia di Sorrentino (86’). Poi il gol partita. Contropiede del Torino su apertura errata di Meggiorini con Berenguer che ha verticalizzato vedendo il taglio di Zaza e l’ex Valencia di prima intenzione di sinistro con un diagonale ha insaccato (88’). Il Torino avrebbe potuto anche chiudere la partita. Prima Falque su assist di Belotti in spaccata ha mandato la palla non di molto a lato (92’). Poi il “Gallo” si è visto negare il gol da Barba che in scivolata ha salvato la sua porta (94’).

Alla fine il Torino ha visti premiati i suoi sforzi, ma se non fossero arrivati i tre punti ci sarebbe stato motivo di criticare a ragione per un’altra partita non giocata come si sarebbe dovuto. Nel complesso la prestazione della squadra di Mazzarri non può soddisfare anche perché l’avversario ha dimostrato evidenti limiti, ma nel secondo tempo il gioco è andato in crescendo e se venerdì sera con il Frosinone ci saranno ulteriori consistenti miglioramenti, forse, si potrà dire che i granata hanno imboccato la giusta strada.