Al Torino si chiede il cinismo che può portare a battere il Copenhagen
Gli allenatori mettono sempre, o quasi, in primo piano la prestazione che deve essere il viatico che porta a sviluppare il buon gioco e quindi di conseguenza la vittoria, ed è giusto che sia così. Le competizioni internazionali insegnano, e le squadre italiane lo hanno provato sulla propria pelle, che serve e tanto anche il cinismo che può portare a giocare meno bene, ma che è utile per sfruttare anche le mezze occasioni che capitano in ogni partita e che permettono di segnare.
Questa sera il Torino ha una grande occasione da sfruttare perché se battesse il Copenhagen si ritroverebbe al primo posto del girone, al massimo in coabitazione con il Club Brugge, se i belgi a loro volta vincessero con i finlandesi dell’Hjk Helsinki. Un’occasione così non può non essere colta al volo, certo non garantirebbe ai granata l’undici dicembre di trovarsi nei primi due posti e quindi di accedere ai sedicesimi di finale dell’Europa League perché per raggiungere questo traguardo si devono ancora disputare altre quattro partite, ma indubbiamente aiuterebbe molto.
Che questa sera il Torino scenda in campo con il 3-5-2 oppure che continui con un’unica punta di ruolo 3-5-1-1 o anche in una sorta di 3-4-1-2 o di 3-4-3 che dir si voglia, cambia poco se ogni azione in campo sarà pensata e svolta per vincere. Il Copenhagen è una squadra che è abituata a disputare le coppe, quindi non è assolutamente da sottovalutare, anzi, magari avrà un potenziale un po’ inferiore a quello della scorsa stagione, quando inchiodò la Juventus sull’uno a uno e contribuì a determinarne l’uscita dalla fase a gironi della Champions League, però sa benissimo come si gestiscono questo tipo di partite. Il Torino deve quindi prestare molta attenzione per non correre il rischio di fare la fine della Juventus con l’Atletico Madrid scontrandosi contro un muro difficilmente penetrabile, come può esserlo quello del Copenhagen che si schiera con il classico 4-4-2, e finire per farsi infilzare com’è accaduto ieri sera ai bianconeri in occasione del gol di Arda Turan.
Ventura schiererà un mix fra giocatori esperti e giovani di belle speranze. Qualche dubbio sulla formazione c’è in ogni reparto. In difesa posto che Gillet sarà il portiere titolare ci saranno Maksimovic, Glik e Gaston Silva oppure Glik, Jansson e Gaston Silva? A centrocampo per quel che riguarda le fasce Darmian dovrebbe essere collocato a destra con Molinaro a sinistra, ma verrà scissa la coppia Vives-Gazzi che ha dato tanto equilibrio in campionato permettendo al Torino di vincere a Cagliari e di pareggiare con la Fiorentina? E ancora fra Benassi, Sanchez Miño e El Kaddouri chi si accomoderà in panchina? In attacco è certo di indossare la maglia da titolare Amauri, però sarà l’unica punta o uno fra Quagliarella e Martinez lo affiancherà? Quagliarella già lo scorso anno con la Juventus segnò al Copenhagen pareggiando il vantaggio di Jørgensen che superò Chiellini e con un tiro ben indirizzato vanificò il tentativo di Buffon di salvare la sua porta; Jørgensen non è al meglio, ma dovrebbe essere in campo questa sera.
Tornando alla tesi iniziale, il Torino dovrà essere cinico oltre che attento e pensare, senza che diventi però un’ossessione, che vincere è il risultato da conseguire, tutto il resto non conta o per meglio dire conta meno dei tre punti.