Al Torino o Cairo mente (strategicamente?) oppure Giampaolo scherza con il fuoco
“Giampaolo mi dice che non è il regista la sua priorità, anche se è diventata una telenovela. Se il tecnico mi chiede qualche cosa questo non è il regista, vedremo” ha detto ieri il presidente del Torino Urbano Cairo a margine del Festival dello sport. “Avere al più presto l’intera rosa a disposizione non è importante, ma importantissimo. Il mercato ha i suoi passaggi e io ne sono consapevole, però qui c'è da costruire una squadra in tre settimane, questo è chiaro a tutti. Con la dirigenza ho parlato di ruoli, più che di nomi. Con Cairo sono stato esplicito sul mercato: in entrata sappiamo chiaramente cosa ci serve, poi è chiaro che ci siano ruoli chiave, come il regista, per i quali dovremo essere più celeri che per altre situazioni. E la rapidità d’azione si unisce a un altro aspetto: per accorciare i tempi, come è necessario, ho chiesto di poter ricevere per lo più giocatori che ho già allenato” aveva detto mister Marco Gianpaolo durante la conferenza stampa della sua presentazione il 19 agosto e alla sua destra sedeva Cairo e alla sinistra Vagnati.
Dopo un mese e quattro giorni e, soprattutto, dopo la sconfitta con la Fiorentina all’esordio del campionato forse le priorità sono cambiate? Giampaolo in questo lasso di tempo allenando i giocatori, quindi conoscendoli meglio, si è reso conto che il regista non serve più e che Rincon ha le caratteristiche tecniche idonee a svolgere il ruolo come lo intende lui e con profitto per la squadra? Oppure Cairo mente magari strategicamente in attesa di arrivare agli ultimi giorni di mercato quando ci potranno essere i saldi e quindi portare a casa il regista che serve? Mah! Il rischio di restare con il proverbiale cerino in mano c’è se, ad esempio, Torreira, come sembra, si accaserà all’Atletico Madrid, o nella migliore delle ipotesi, com’è avvenuto l’anno scorso con Verdi, non ci saranno saldi e i costi resteranno a prezzo pieno.
Giampaolo facendo pubblicamente certe dichiarazioni che suonano alquanto aziendaliste rischia di scherzare con il fuoco. Infatti, nel post partita con la Fiorentina commentando la sconfitta ai microfoni di Sky quando è stato interrogato sul regista ha detto: "Rincon è un professionista serio, uno dei leader della mia squadra e non è l'unico. Quello è un ruolo che lui secondo me può fare, non è un grande play palleggiatore, ma credo di avere delle buone garanzie da lui. Quella del regista non è comunque la priorità". Ammesso e non concesso che il regista non sia una priorità, ma allora forse vuole dire che lo è il trequartista oppure un’altra punta da affiancare a Belotti, piuttosto che una mezzala o un difensore centrale?. Se fosse così allora pretenda che Cairo e Vagnati agiscano in sede di mercato perché alla chiusura mancano tredici giorni e sabato al grande Torino dovrà affrontare l’Atalanta, che non ha ancora debuttato in campionato, ma che è squadra oltremodo temibile, al di là del 7 a 0 rifilato il 25 gennaio scorso, poiché ha un organico ben più forte del suo e gioca molto meglio. E un’altra sconfitta alzerebbe l’asticella della pressione costringendo lui e i giocatori a dover poi assolutamente fare punti il tre ottobre con il Genoa.