Al Torino mancano riserve valide, ma almeno fino a giugno resteranno Bremer e Belotti
Meglio cercare di riporre la sconfitta con la Sampdoria e conseguente eliminazione ai sedicesimi di Coppa Italia nel dimenticatoio per quanto riguarda la prestazione globale del Torino, ma va tenuto molto bene a mente che questa squadra ha dei limiti che possono essere sopperiti solo ed esclusivamente intervenendo sul mercato. Ieri Juric, a sorpresa, ha derogato dal suo credo granitico di disposizione della squadra in campo variando l’assetto difensivo per fare turnover passando da una linea a tre a una a quattro-cinque, con i terzini Aina e Ansaldi a fare da supporto a Izzo, che non giocava una partita da titolare dalla seconda di campionato soprattutto per scelta tecnica, e Buongiorno e di fatto inserendo anche Rincon per permettere così ad Aina e ad Ansaldi di poter spingere sulle fasce in fase offensiva. Ma Rincon non è un difensore, seppur a centrocampo sia un intenditore, e Aina, in particolare, non ha grandi doti difensive. Tutto questo perché mancavano per infortunio Bremer e Djidji e ha voluto far rifiatare Zima, che da quando Djidji e out ha preso il suo posto, per preservarlo contro il Verona, squadra ben più pericolosa della Samp. Il fatto che fra i pali ci fosse Berisha, alla sua prima in assoluto con al maglia granata, al posto di Milinkovic-Savic non ha inciso poiché sul rigore, calciato bene da Quagliarella, ha intuito pur non riuscendo a impedire che entrasse nella sua porta e sul tiro di Verre ha potuto fare ben poco visto che era quasi imparabile. A questo va aggiunto che in mezzo al campo ha dato spazio a Beselli in coppia con Mandragora, che ha bisogno di incrementare il minutaggio per ritrovare la forma dopo la guarigione dall’infortunio al ginocchio, e dare riposo a Pobega e Lukic, che da tempo tirano la carretta. Così come in attacco Sanabria divenuto titolare inamovibile a seguito del secondo infortunio di Belotti e allora ha mandato in campo Zaza, giocatore che non è mai riuscito ad incidere nel Torino. In più sulla trequarti Brekalo, in coppia con Linetty, non ha più lo smalto che si era visto al suo arrivo in granata e con Pjaca che va centellinato così come Praet il supporto alla punta non è stato adeguato.
E’ più che evidente che le seconde linee del Torino non sono adeguate e che la squadra non è in grado di derogare dal modulo base e dai titolari. In più se ha un atteggiamento molle non riesce a tenere testa neppure ad avversari che sono decisamente alla sua portata come lo è la Sampdoria, che un mese e mezzo fa in campionato era stata battuta tre a zero. Non stupisce quindi che Juric a fine partita fosse arrabbiato e che abbia dichiarato che se domenica si giocherà così il Verona, sua ex squadra, “ce ne farà 6 se andiamo così molli sulle seconde palle”. In attesa che accada, se succederà, qualche cosa in sede di mercato che aprirà il 3 gennaio Juric per chiudere il girone di andata deve ancora affrontare due partite, la prima appunto con il Verona e la seconda il mercoledì successivo con l’Inter. Ma almeno ha saputo per bocca del suo presidente Cairo, parole poi ribadite anche dal direttore tecnico Vagnati prima del match con la Samp, che a gennaio non andranno via né Bremer né Belotti, quest’ultimo è infortunato e ne avrà ancora per un bel po’, ma sapere che potrà contare su questi due giocatori è di certo motivo di conforto. Ma resta il fatto che la squadra va rafforzata per scongiurare che i progressi compiuti, malgrado le tante difficoltà, restino bloccati al punto raggiunto o peggio ancora che ci siano passi indietro.