Al Torino è iniziato il conto alla rovescia per non farsi trovare impreparati
Tre settimane alla fine del calciomercato, ventidue giorni all’inizio del campionato che vedrà debuttare il Torino in casa con la Roma e poi nel turno successivo i granata saranno di scena al Meazza contro l’Inter, ma prima fra soli sedici giorni ci sarà il primo match ufficiale della stagione al Grande Torino con Cosenza o Trapani o Campodarsego (dipenderà da chi accederà al terzo turno) in Coppa Italia. Come tappe d’avvicinamento tre amichevoli: domani con il Nizza ad Alessandria con fischio d’inizio alle 18, mercoledì alle 21,30 con la Chapecoense in casa ed infine il martedì successivo alle 19,30 locali (un’ora dopo in Italia) con il Liverpool all’Anfield. Tanta, tantissima carne al fuoco per il Torino che Mazzarri sta cercando di forgiare a sua immagine e somiglianza, ma che ha ancora troppi giocatori che non rientrano nei piani tecnici e lacune da colmare o nodi da sciogliere in tutti i reparti.
L’imperativo in casa granata è prima di tutto vendere in modo da sfoltire al rosa e poi comprare quegli elementi che servono a completarla. Ormai sono giorni che non si hanno evoluzioni positive in sede di mercato e intanto i vari Acquah, Valdifiori, Obi e Niang si allenano alle dipendenze di Mazzarri, ma hanno la valigia pronta per andare altrove. Acquah potrebbe finire all’Empoli, anche se la destinazione era stata rifiutata dal giocatore poco tempo fa, e dalla toscana potrebbe arrivare il centrocampista Krunic, ma le due operazioni sono slegate. Valdfiori è dalla fine dello scorso campionato che è vicino alla Spal, però, finora nulla si è concretato. Per Obi circolano da tempo voci di interessamenti in Spagna, Portogallo e Inghilterra, ma anche nel suo caso non ci sono tracce di trattative in dirittura d’arrivo, però, magari si sta lavorando in grande segreto. Su Niang c’è il Nizza che prima deve cedere Balotelli e poi, salvo cambi d’idea, si butterà a capofitto sul granata e magari l’amichevole di domani farà fare passi avanti alla trattativa.
In parallelo il Torino è alla ricerca di un difensore centrale per sopperire alle assenze, si presume fino verso alla fine di settembre, degli infortunati Lyanco e Bonifazi. Juan Jesus sarebbe l’ideale per Mazzarri, ma il giocatore nicchia perché vorrebbe giocare in una squadra che disputa la Champions. Non dispiaceva Miguel Britos del Watford, ma il suo status da extracomunitario rende quasi impossibile ingaggiarlo. Di un esterno sinistro di centrocampo, però, Laxalt del Genoa costa troppo (20 milioni) così come Junior Firpo del Betis Siviglia. Gibbs del West Bromwich Albion e Antonelli del Milan decisamente sono più a buon mercato (i costi dei cartellini vanno dai dieci ai due milioni) come Lazzari (7/8 mln) della Spal, che agisce però a destra. Ultima news entry Bolingoli-Mbombo del Rapid Vienna che ha un prezzo che si aggira sui 5.
Infine il nodo da sciogliere è quello dell’attacco. Nel 3-5-2 chi sarà il partner di Belotti? E’ stato provato Falque, potrebbe farlo Ljajic in alcune circostanze così come anche Niang, ma si tratta sempre di adattare giocatori che non hanno caratteristiche perfette per farlo. Da mesi l’oggetto del desiderio è Zaza, ma, forse, potrà arrivare solo se oltre a Niang verrà ceduto anche uno tra Ljajic e Falque, che però permetterebbero a Mazzarri di avere un Torino più camaleontico essendo interpreti utili il serbo per il 3-4-1-2 e lo spagnolo per il 3-4-3.
Il tempo scorre e le date degli impegni ufficiali si avvicinano. Se per la Coppa Italia l’avversario non dovrebbe creare alcun tipo d’apprensione perché Cosenza o Trapani o Campodarsego, a seconda di chi arriverà a sfidare il Torino, militano rispettivamente in serie B, C e D, quindi, per la truppa di Mazzarri la vittoria e conseguente passaggio del turno è il minimo sindacale, con tutto il rispetto per le tre squadre. Per il campionato il discorso cambia, poiché Roma e Inter sono più forti e hanno obiettivi di classifica dichiaratamente superiori e sperare che non arrivino ben rodate ai primi turni di campionato per cercare il colpaccio è un azzardo bello e buono, meglio per il Torino se la rosa è al completo e senza costringere Mazzarri a utilizzare giocatori adattai a ruoli che non sono nelle loro corde o a dover cambiare modulo per non snaturarli troppo.