Tuttosport - Il Toro medita di rinviare i colpi a fine agosto!

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A confidenti e addetti ai lavori i vertici del Torino ripetono, adesso, che il mercato italiano è in crisi totale, che non circolano soldi e che - udite udite - il club granata potrà completare la campagna di rafforzamento solo nelle ultime due settimane di agosto. Sì, purtroppo è così: e va ribadito, quel purtroppo. E’ dall’estate del 2006 che Cairo dice (o fa dire ai suoi ds, poi tutti silurati) frasi simili, confidando in qualche ciliegina da ingaggiare negli ultimi giorni di mercato. Finora i risultati hanno detto male: perché se ti presenti al tavolo delle trattative in zona Cesarini con quattro soldi più di tanto non puoi fare. Quasi tutti i giocatori migliori sono già piazzati altrove, il rischio di subire un ricatto economico è altissimo, come altissima è la possibilità di ingaggiare solo scarti altrui. O comunque elementi che non rispondono appieno alle esigenze. Il passato insegna, ma bisogna saper apprendere le lezioni, altrimenti si è solo recidivi nell’errore.

C’è da sperare che quest’anno Cairo (e chi lavora per lui) rinvii le operazioni soltanto a parole: un depistaggio verbale, per tentare di lavorare a fari spenti e piazzare il blitz al momento giusto. Se così fosse, tanto meglio. Ma se davvero il Torino pensa di riproporre l’annoso e penoso film delle ultime estati, beh: c’è ben poco da stare allegri. Anche perché la rosa granata, tra uscite ed entrate, è largamente da sistemare. E non basta mettere in fila i nomi dei giocatori, solo sulla carta di valore superiore, per cantar vittoria. Sembrava incredibile che il Toro potesse retrocedere, con giocatori così: ed è retrocesso. Che garanzie di promozione danno ora questi stessi incredibili giocatori, se non hanno abbastanza fame e umiltà? Sostenere che il Toro ha la miglior rosa della B e tanti giocatori degni della A, come fanno Cairo e Foschi in questi giorni, rischia di rivelarsi solo un terribile miraggio, se il mercato non portasse a una vera e positiva rivoluzione. Se poi vale qualcosa l’amichevole a Vicenza, con tanto di sconfitta al primo incontro con una squadra cadetta di medio livello, allora è doveroso ascoltare anche gli allarmi del campo. I fatti.

Bonetto-Venera