Troppi cori razzisti, Mensah si fa espellere
Basta con il razzismo, con i "buuh", con gli ululati, con la Francia. John Mensah, difensore del Lione e capitano del Ghana, 26 anni, un passato italiano a Bologna, Genova, Cremona, Verona e Modena, è stato vittima domenica dell’ennesimo episodio d’inciviltà. Il fattaccio è avvenuto durante la gara Lione-Le Havre. Mensah è stato insultato per tutto il primo tempo da un tifoso avversario. È rientrato negli spogliatoi, si è tolto la maglia e ha detto "me ne vado". L’allenatore, Claude Puel, l’ha convinto a restare. Mensah è rientrato ed è stato di nuovo insultato. Mensah si è fatto ammonire due volte ed è stato espulso. La polizia ha arrestato un uomo di 21 anni. Martedì l’uomo — l’identità non è stata rivelata — è stato rilasciato. Rischia una condanna di 6 mesi di carcere, una multa di 22.500 euro e 3 anni d’interdizione dagli stadi. Per Mensah è il secondo episodio di razzismo vissuto a Lione. Nel settembre 2008 fu fermato a un controllo di polizia, minacciato con la pistola, ammanettato, portato in carcere e dopo una notte in cella rilasciato.
Mensah, che cosa ha pensato a caldo domenica sera?
"Quando ho lasciato lo stadio l’unico pensiero era quello di tornare in Ghana. Non posso più tollerare di essere offeso e umiliato in questo modo".
Non è la prima volta che nel calcio europeo si verificano episodi di razzismo.
"È vero, ma domenica è stato un massacro. Ho giocato come esterno destro e nel primo tempo mi sono ritrovato sul lato dove erano sistemati i tifosi avversari. Mi hanno riempito d’insulti e di buuh. Alla fine del primo tempo avevo deciso di uscire. L’allenatore mi ha detto di non mollare, ma ormai non c’ero più con la testa".
In Francia lo scorso anno si è verificato il caso di razzismo del marocchino Oauddou e 14 episodi sui quali sono state aperte inchieste. Esiste un problema francese?
"Ho giocato due anni a Rennes e non è accaduto nulla di grave. A Lione ho vissuto queste due brutte esperienze. In Italia non mi era mai accaduto".
Che cosa farà ora?
"Voglio pensarci bene. Sono un professionista, ma sono soprattutto un uomo".
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