Tragedia Astori, Pilia: “Era un ragazzo dolcissimo e un grande professionista”

04.03.2018 14:36 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Tragedia Astori, Pilia: “Era un ragazzo dolcissimo e un grande professionista”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Il capo redattore del quotidiano l’Unione Sarda ha ricordato Davide Astori che ha giocato nel Cagliari dal 2008 al 2014 e ne era stato capitano. Ecco che cosa ha detto:

Chi era Davide Astori?

“Davide era certamente un insolito giocatore, un grande professionista come sanno tutti. Ha sedici presenze in Nazionale e sei anni nel Cagliari. Era un ragazzo dolcissimo e un bravissimo papà, aveva una bimba di due anni. Un ragazzo che a Cagliari ha lasciato tanti amici e ricordi e, dato di cronaca, anche investimenti economici, infatti, a Cagliari ha voluto lasciare tracce della sua presenza con alcune attività commerciali tra l’altro molto importanti. La morte di Astori ha lasciato incredulo tutto il nostro ambiente e i colleghi che sono a Genova per seguire Genoa-Cagliari fanno fatica a raccontare quello che sta succedendo in campo. Sul prato di Marassi Andrea Cossu, Diego Lopez e gli altri suoi ex compagni di squadra ed amici anche fuori dal campo sono sconvolti. A Cagliari la notizia ha lasciato una ferita profondissima. Astori è stato un grande giocatore e capitano del Cagliari e dalla Sardegna è andato alla Roma e poi in Nazionale e alla Fiorentina, ma è stato il Cagliari a lanciarlo e ci sono tante persone davvero incredule”.

Apprendere che un uomo di trentuno anni, uno sportivo è andato a dormire tranquillamente nella sua camera d’albergo in ritiro e poi al mattino quando era ora di scendere a fare colazione, lui che era sempre il primo, non si è presentato perché era deceduto lascia senza parole.

“E’ vero scendeva sempre per primo. Ho ascoltato con grande attenzione la ricostruzione della vicenda fatta dall’addetto stampa della Fiorentina, lui aveva giocato alla playstation con Sportiello dopo cena. Era uno dei pochi che dormiva in camera da solo, forse per problemi d’insonnia o che, quindi, una fatalità nella fatalità perché nessuno ha potuto assisterlo in caso di malore e anche questa è una casualità. I giocatori sono iper controllati, come ha detto l’addetto stampa della Fiorentina, e che non aveva nessun problema di salute. Altra fatalità, proprio a Udine Astori aveva vissuto l’episodio più noto della sua carriera: quel gol non gol in Udinese-Roma, che lo fece balzare agli onori della cronaca. Era un giocatore che in carriera aveva segnato pochissimo perché era un difensore centrale, ma anche a Cagliari fece un paio di gol importanti. Una fatalità, un giocatore sanissimo, neo padre di famiglia che muore nel sonno nel silenzio. E’ davvero una notizia che ha sconvolto il mondo del calcio e non solo”.

Un giocatore che aveva anche una vita da atleta nel privato che viene a mancare così non si spiega, magari fosse successo a un altro che avesse avuto una vita sregolata avrebbe sorpreso un po’ meno.

“Sì, avremmo avuto dei sospetti, ma su Astori non c’è alcun sospetto perché era noto per il suo attaccamento al lavoro e questa è una cosa da dire immediatamente”.

Sconvolge ancora di più questa tragedia ed è stato giusto non far disputare le partite in serie A e in B.

“La notizia in pochi minuti si è diffusa e il sentimento popolare, le alte sfere del Coni e i giocatori di Inter e Milan in ritiro in vista del derby che era in programma questa sera hanno preferito non giocare anche prima della notizia ufficiale e lasciare il ritiro. Quindi il sentimento è stato comune a tutto il mondo del calcio e tutti hanno preferito fermarsi per piangere un vero campione”.