Toro, punticino e serie A più lontana

08.11.2010 10:12 di  Marina Beccuti   vedi letture
Toro, punticino e serie A più lontana
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© foto di Alberto Mariani

Flavio Bacile

Grosseto-Torino ha dimostrato per l’ennesima volta che si può vincere una partita in due modi. Il primo, segnare un gol in più rispetto all’avversario, il secondo, impostare la partita per subirne uno in meno. Quando non si riesce a fare nè la prima, nè la seconda cosa, viene fuori una partita simile a quella vista sabato, un pareggio con pochi tiri in porta e altrettante emozioni. Il Toro di Lerda a Grosseto ha scelto la seconda strada, quella del primo non prenderle, dove l’unico passo avanti è stato quello di non subire gol in trasferta, cosa, peraltro, finora mai riuscita ai granata in questo campionato. Insomma, quella che doveva essere, almeno per i tifosi, la partita della svolta, anche perché il Grosseto si presentava in campo ampiamente rimaneggiato, altro non ha fatto che acuire la distanza tra tecnico e tifosi, ed in questi aggiungo molti osservatori, che contro l’undici di Moriero pensavano di vedere un altro Toro, con volontà e cipiglio diverso.


Un buon punto o due punti persi?


Ci si può discutere all’infinito, resta però la classifica che non mente, e dice, che il Toro si è allontanato dalla serie A, almeno da quella diretta, migliorando la vecchia media inglese, se mai questa ha ancora un valore con i tre punti. La mia impressione è che Lerda, questa partita, abbia cercato di vincerla, forse, tardivamente, con l’inserimento di una seconda torre al fianco di Bianchi, cioè, con l’innesto di Pellicori negli ultimi minuti di gara. Verificata la tenuta difensiva, il Grossetto ha creato veramente poco, ed appurata la sterilità offensiva, con un giocatore come Bianchi mai messo in condizione di calciare come lui predilige, le uniche note positive che possiamo estrapolare da questa partita, sono la prestazione di Sgrigna, “finalmente” allontanato dalla fascia, e la compattezza dei due mediani, sempre più importanti in fase di contenimento. Come dice Lerda, il pareggio in assoluto non è mai da buttare via, fermo restando che è obbligatorio fare passi in avanti per quanto attiene al gioco espresso, che mi sembra, almeno per quello che è il mio personale gusto, non sia stato soddisfacente, anzi, rappresenti la vera nota negativa di questa prestazione dei granata.

Per quanto riguarda le scelte di Lerda, cioè l’esclusione dall’undici titolare di Garofalo e D’Ambrosio, e la conferma del 4-2-3-1, mi sembra che la squadra abbia dimostrato nelle precedenti uscite, di non poter “sopportare” i quattro giocatori offensivi e la presenza simultanea in campo di due esterni di difesa più abili ad offendere che non a difendere. Quindi scelte obbligate, almeno con questo modulo, sottolineando per onestà intellettuale che Garofalo nelle precedenti uscite è stato sempre ampiamente positivo, e che, in pratica, si sono azzerati i rifornimenti aerei per Bianchi, poiché Iunco sembra più portato ad accentrarsi con la palla al piede e che Lazarevic si trova spesso a dover superare due uomini per raggiungere il fondo del campo.

Chiudo con una battuta.
Il migliore in campo per me è stato l’arbitro, che visivamente appagato dallo spettacolo offerto dalle due squadre, ha deciso di chiudere la contesa con 30” d’anticipo.