Toro, fuga dallo spogliatoio
Dalla fine del grande ritiro, quello in cui Colantuono ha tirato fuori la lingua a tutti sull´Altopiano di Folgaria, lo sport granata sembra essere diventato il tentativo di fuga. Verso Palermo. Il rosanero oggi ha molto più appeal del granata, almeno stando ai pensieri di Dzemaili, Rubin e Pratali. Pensieri che in un attimo son diventati sproloqui, tanto da far uscire dai fogli Rinone Foschi. Lo sa bene, il diesse granata, che questi sono i giorni chiave per il mercato: non soltanto per l´esito delle trattative, ma anche per la strategia da seguire con i ribelli. Aprire le porte del serraglio e regalare la libertà a chi vuol cambiare aria nonostante un contratto potrebbe risultare pericoloso. Meglio mostrare i muscoli, multare i sovversivi e rimettere in quadro l´equilibrio di uno spogliatoio che da qualche giorno sembra una polveriera. «Anche perché non mi risulta che il Palermo voglia Rubin», rincara la dose Cairo che gli affibbierà una multa salatissima. E mentre Dzemaili sarà l´unico a trasferirsi sotto il Monte Pellegrino (mentre Amoruso è vicino al Parma), potrebbe lasciare Torino lo stesso Pratali, purché la destinazione sia quella gradita a Foschi: ossia il Livorno in cambio di Loviso, che è diventato - in questa misera estate - il nuovo messia del mercato. Con buona pace della gente del Toro, che una volta era abituata a sognare in grande. Quella stessa gente che domani affollerà il Centro Sisport: alle 17 c´è il primo allenamento. Ma un´ora prima è in programma il tanto atteso faccia a faccia Cairo-contestatori, che rischia di diventare una assemblea aperta.
Fabrizio Turco