Torino, la follia del calendario: in campo 63 ore dopo la coppa
Tra il rigore decisivo di Berenguer, calciato allo scoccare della mezzanotte di venerdì, e il fischio d’inizio di oggi dell’arbitro Piccinini, che alle 15 darà il via alla sfida contro il Bologna, saranno passate appena 63 ore. Poche, pochissime per ricaricare le energie e preparare una partita delicata come quella contro i felsinei, ma Belotti e compagni dovranno essere più forti di tutto. Anche di una Lega che deciso di far cominciare una gara da dentro o fuori alle 21.15, senza nemmeno permettere il posticipo della giornata di campionato: perché se il Toro ha avuto soltanto 63 ore tra una sfida e l’altra, al Genoa non è andata tanto meglio, dal momento che è vero che scenderà in campo alle 18 (tra l'altro in trasferta, a Verona), ma nella notte tra giovedì e venerdì ha dovuto affrontare il viaggio di ritorno dalla città della Mole a quella della Lanterna. Una vera e propria follia, l’esame per Walter Mazzarri e soci sarà ancora più duro.
Pure Zaza out – Era una furia il tecnico granata dopo la coppa, ben consapevole di quanto poco tempo avesse per preparare la seconda partita di campionato del nuovo anno. E anche perché l’infermeria continua a non restituirgli giocatori, anzi un altro elemento si è aggiunto alla lista degli indisponibili: è Simone Zaza, fermato da un affaticamento muscolare. Rispetto al Genoa, si è aggiunto il solo Simone Edera, mentre Iago Falque, ormai prossimo al rientro tra i convocati, è rimasto ancora out. Le scelte sono obbligate, la coperta è cortissima, e pure Izzo, Nkoulou e Rincon, titolari oggi, non sono al top della forma. E il Toro è chiamato nuovamente all’esame Grande Torino, dove da ottobre in avanti ha vinto una sola volta in sei partite.