Torino, cercasi qualità: a Firenze la falsa partenza dell'era Giampaolo
I dubbi che avevano tanti addetti ai lavori sul Toro sono stati confermati alla prima uscita ufficiale della formazione di Marco Giampaolo. A prescindere dalla condizione fisica, sulla quale si potrà lavorare durante gli allenamenti quotidiani al Filadelfia e che rappresenta un’insidia per tutte le squadre del nostro campionato, ciò è mancato a Firenze è stata la qualità. E quella, o ce l’hai o non ce l’hai. Il Toro, così come è costruito adesso, pecca incredibilmente di fantasia e imprevedibilità, specialmente dalla mediana in su. I due centrali difensivi, Bremer e Nkoulou, eccezion fatta per qualche disattenzione in marcatura su Kouamé, hanno dimostrato di potersi adattare anche alla linea a quattro. Appare davvero troppo, invece, chiedere compiti di impostazione a Rincon: non ha i piedi per farlo, le conferme sono arrivate dal Franchi. Tanti appoggi sbagliati da parte del venezuelano, anche i più elementari, mentre hanno dato segnali incoraggianti le due mezzali, Meité e Linetty. "Il regista non è una priorità, anche perché il mister ha grandissima fiducia in Rincon” ha nuovamente sentenziato il ds Vagnati, ma la squadra ha palesato le enormi difficoltà in fase di impostazione e un profilo come Torreira farebbe davvero al caso dei granata.
Proseguendo nell’analisi dell’undici all’esordio in campionato, pure sulla trequarti il Toro ha mostrato limiti enormi. Anche qui, non per colpe particolari del singolo: il dito è puntato contro Berenguer, eppure allo spagnolo, al pari di Rincon, sono stati chiesti compiti differenti da ciò che è abituato a fare, cioè l’esterno d’attacco. Ci si può lavorare, ma al momento non ha il passo e la fantasia per poter agire da trequartista. E’ anche per questo motivo che a Zaza e Belotti sono arrivati pochissimi palloni: di fatto, il Toro non è mai stato pericoloso e non ha mai dato la sensazione di poter fare davvero male alla Fiorentina. Grida vendetta il passaggio sbagliato dell’ex Valencia al Gallo in una ripartenza, praticamente l’unico vero squillo dei granata dalle parti di Dragowski.
Quella di Giampaolo, dunque, è stata una falsa partenza: e per fortuna che in porta continua ad esserci un certo Sirigu, altrimenti la sfida sarebbe stata già compromessa nei primi 45 minuti. Al tecnico vanno dati non solo il tempo per plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, ma anche e soprattutto le pedine che ancora mancano nello scacchiere granata. E sono sempre le stesse, un regista e un trequartista, come ha confermato la gara di Firenze.