Super titolati senza quasi mai andare in campo: storie di secondi e terzi portieri

Sky Sport ha fatto una carrellata di alternative tra i pali che hanno collezionato stando in panchina trionfi e trofei invidiabili. Uno è stato un giocatore del Torino.
09.09.2019 16:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Sky Sport
Raffaele Di Fusco
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Raffaele Di Fusco

Il destino dei portieri di riserva è particolare e spesso hanno poco visibilità chiusi da titolari impossibili da scalzare, ma possono avere tantissimi titoli vinti in carriera coi rispettivi club. Ecco i più titolati:

PEPE REINA (3 titoli con la Spagna). Iniziamo da chi in Nazionale ha inanellato trionfi senza praticamente vedere il campo: è il caso dell’attuale portiere del Milan, 36 presenze con la Roja complice la concorrenza di Casillas prima e De Gea poi. Ciò nonostante Reina si è riservato due titoli Europei (2008 e 2012) intervallati dal Mondiale in Sudafrica nel 2010.

ROSS TURNBULL (5 titoli col Chelsea). "Solo" 19 presenze totali in 4 anni tra i Blues, quanto basta per festeggiare tra il 2009 e il 2013 tre trofei in Inghilterra e ben due continentali (Champions ed Europa League). All’epoca Cech era intoccabile tra i pali: oggi Turnbull allena i portieri dell’Hartlepool United nella National League.

RICHARD WRIGHT (5 titoli con Arsenal e City). Omonimo dell’ex tastierista dei Plink Floyd, indubbiamente meno noto a dispetto di un’onesta carriera in patria. Prima due trofei da comprimario con i Gunners nel 2002, poi il tris con i Citizens senza giocare nemmeno un match ma guadagnando 450mila euro all’anno.

RAFFAELE DI FUSCO (6 titoli con Napoli e Toro). Non fatevi ingannare dalle vesti di attaccante, indossate curiosamente l’11 giugno 1989 in Ascoli-Napoli 2-0 mentre conversa con il collega Pazzagli. Di Fusco è stato uno degli eroi nell’epoca Maradoniana pur giocando solamente 33 gare in 11 stagioni. Fu vice di Castellini e Garella, Giuliani e Galli fino a Taglialatela arrivando a vincere pure in maglia granata.

MARIO IELPO (6 titoli col Milan). Romano e prodotto del vivaio della Lazio, dopo l’ottima parentesi al Cagliari si trasferisce in rossonero nel 1993: ebbene, perso il dualismo con Sebastiano Rossi, Ielpo dovette accontentarsi della panchina pur applaudendo la squadra nei 6 trofei conquistati fino al 1996.

RUBINHO (8 titoli con la Juventus). Attualmente 37enne e svincolato, il portiere brasiliano si guadagnò la chiamata della Juve nel 2012 dopo le buone stagioni in Serie A. Apprezzatissimo per qualità umane all’interno dello spogliatoio, Rubinho ha giocato solo 2 partite in bianconero pur riempiendo la sua bacheca.

VALERIO FIORI (8 titoli col Milan). Allenatore dei portieri rossoneri fino allo scorso giugno, Fiori è profondamente legato al Diavolo dove arrivò nel 1999 e restando fino al 2008 pur scendendo in campo solo in 2 gare ufficiali. Una permanenza ai margini, direte: eppure il suo palmarès parla chiaro con 2 Champions e 5 titoli internazionali all’attivo.

NICK CULKIN (8 titoli con lo United). Alzi la mano chi ricorda l’ex portiere dei Red Devils, cognome analogo al ragazzino di "Mamma, ho perso l’aereo". Sicuramente non gli sfuggì la possibilità di festeggiare trofei a Old Trafford nonostante la presenza di Schmeichel e Van der Gouw davanti nelle gerarchie: c’era anche lui nell’anno del Triplete targato Sir Alex Ferguson, consideriamolo quindi un amuleto.

LUCIANO BODINI (9 titoli con la Juventus). Il dodicesimo per eccellenza nel calcio italiano è l’ex portiere bresciano, passato dalla Cremonese all’Atalanta prima della decennale avventura in bianconero dal 1979: vice di Zoff senza riuscire a scavalcarlo e nemmeno preferito a Tacconi dopo il ritiro dell’eterno Dino. Eppure la sua bacheca è colma di trofei conquistati a Torino.

RAIMOND VAN DER GOUW (9 titoli con lo United). Abbiamo incontrato Culkin tra i Red Devils, ma non possiamo non citare la riserva olandese del fenomenale Schmeichel. Arrivò dal Vitesse nel 1996, sfiorò la doppia cifra di trofei in 6 anni pur giocando solo 56 incontri e spalancò le porte al connazionale Van der Sar. È suo il record di giocatore più anziano in campo dello United a 39 anni e due mesi.

PAULO LOPES (9 titoli col Benfica). Si è ritirato nel 2018, ultima tappa coincisa con il ritorno al Benfica nel 2012: solo 11 presenze in campo (841 minuti complessivi) eppure quasi una decina di titoli nazionali con le Aquile, senza dimenticare due finali perse in Europa League. Conti alla mano, Lopes fece davvero la scelta giusta tornando nel club dove era cresciuto.

PAOLO ORLANDONI (10 titoli con l’Inter). Vietato dimenticarlo tra gli eroi del Triplete nel 2010, lui che in 7 anni in nerazzurro ha vinto tutto eccezion fatta per il Mondiale. Arrivato dal Piacenza a completare la batteria di portieri con Julio Cesar e Toldo, Orlandoni figurò nell’epoca d’oro interista e tutt’ora è presente in società allenando i portieri delle giovanili.

MICHELANGELO RAMPULLA (12 titoli con la Juve). Noto per essere stato il primo portiere a segnare su azione in Serie A (23 febbraio 1992 in Atalanta-Cremonese), Rampulla si aggregò ai bianconeri al termine della stagione rimanendo in rosa fino al 2002. Dieci anni e 99 gare disputate più tardi, il portiere siciliano ha vinto tutto ed è rimasto inizialmente alla Juve (staff nelle giovanili) e attualmente affianca Lippi nella Cina.

TOM STARKE (14 titoli col Bayern). Davanti a Rampulla c’è l’ex portiere tedesco che, trascorsi 6 anni in Baviera, si è regalato trofei a non finire grazie allo strapotere in patria (e in Europa nel 2013) dei campioni di Germania. Arrivò per affiancare Neuer, tornò nel 2017 grazie ad Ancelotti complici gli infortuni di massa di tutti i colleghi al Bayern: 12 presenze ufficiali, numero minore dei titoli conquistati.

JOSÉ MANUEL PINTO (16 titoli col Barcellona). Probabilmente insuperabile l’istrionico ex portiere dei blaugrana, oggi bodybuilder o all’occorrenza Deejay, che in 6 anni in Catalogna ha accumulato trionfi e successi pur vedendo il campo "solo" 89 volte. Il titolare era Valdes, ma siamo certi che Pinto non si è mai pentito del ruolo di vice nello strepitoso Barcellona di Guardiola.