Solito copione: a Reggio Emilia l'ennesima caduta
Un copione già visto, fin troppe volte. Chi pensava che il Torino fosse guarito si è subito dovuto ricredere. “Dobbiamo stare attenti a non farci fuorviare dalle cose positive” ammoniva Walter Mazzarri alla vigilia della sfida di Reggio Emilia. E, dopo la sconfitta di ieri, le sensazioni sono sempre le stesse: i granata vorrebbero, ma proprio non riescono a fare questo salto di qualità. E, un caso che sta diventando sempre più la normalità, fallisce contro formazioni che non attraversano periodi di particolare brillantezza. Perché al Mapei Stadium è sembrato un’altra fotocopia delle sconfitte contro Lecce, Sampdoria, Udinese e Spal. Certo, probabilmente il Sassuolo ha qualcosa in più di queste formazioni dal punto di vista qualitativo, ma il momento della formazione di De Zerbi era complicato: un successo che mancava da un mese, dal 18 dicembre contro il Brescia, ritrovato proprio contro il Torino. E se con i tre punti, almeno momentaneamente, i granata avrebbero potuto ritrovarsi tra le prime sei, ora rischiano di ritrovarsi ancora una volta nella parte sinistra della classifica. E pure Mazzarri ci ha messo del suo.
Quei cambi che non convincono – Un primo tempo eccellente, per essere ottimo sarebbe bastato il raddoppio che si è divorato Verdi, poi il calo inconcepibile nella ripresa. Non solo nei ritmi, ma anche nel posizionamento in campo: Belotti e compagni si sono abbassati troppo, eppure non stavano soffrendo così tanto. Eppure, dopo appena cinque minuti, il tecnico ha deciso di rinunciare a un attaccante, proprio l’ex Napoli, per inserire un esterno difensivo adattato a mezzala di centrocampo, Laxalt. Mazzarri parla poi di “episodi”, ma il Sassuolo ha trovato coraggio, mentre la sua squadra continuava ad arretrare. L’eurogol di Boga e la zampata di Berardi sono bastati ai neroverdi per ribaltare il risultato, solo a quel punto l’allenatore granata ha deciso di tornare con tre attaccanti. E Millico, con 13 minuti ad alti ritmi con tanto di traversa clamorosa colpita, ha dimostrato di meritarsi più di uno spezzone finale. Ma il classe 2000 sembra destinato al prestito, così da poter crescere e trovare più spazio. Intanto, il Torino fallisce l’ennesimo appuntamento con il salto di qualità.