Si infiamma il toto acquirente
Cairo vende e a Torino si lanciano i pronostici. e s’infiamma il toto-acquirente. E non ci sono più i soliti nomi a partire da quel Gaucci che vuole rientrare nel mondo del calcio e che, nelle ultime settimane, ha fatto ben più di un pensierino al Torino, mache sonda il Palermo e si tiene in caldo anche l’ipotesi Avellino. Fantasioso, almeno per ora, il valzer societario che si potrebbe aprire qualora andasse in porto la pista Gaucci-Palermo, con Zamparini pronto a lanciare la sfida granata. Più credibile, invece, il marchio Lidl, la catena di discount di origine tedesca che ha un fatturato annuo di 59 miliardi di euro con 170 mila dipendenti in tutta Europa. In casa E mentre il signor-Alinghi Bertarelli ringrazia ma declina l’offerta, il volto nuovo potrebbe arrivare proprio dal Piemonte: il mondo socio-politico-economico granata ha iniziato a seminare per trovare in casa la soluzione. Ed ecco spuntare il primo nome, quello di Eugenio Viale, proprietario assieme ai fratelli della Bistefani, la fabbrica dei krumiri, per intenderci. Viale è tifoso granata e potrebbe essere invogliato a entrare nel calcio anche per spirito di rivalsa nei confronti del suo concorrente Ferrero, che ha sempre risposto niet alla corte del popolo granata. Ma si parla anche di Ernesto Guala, titolare della Borla di Moncalieri, azienda leader nella produzione dei componenti in plastica e gomma ad uso farmaceutico. «Ora vedremo quanti facoltosi imprenditori metteranno mano al portafoglio e si faranno avanti», è la sfida del d.s. Petrachi. Mentre la cifra richiesta da Cairo (30 milioni) sembra esorbitante, valutando la scatola vuota che rappresenta il Toro di oggi con 15 giocatori di proprietà, e un settore giovanile da rifondare. Intanto il Toro resta sospeso: fra tre mesi si chiude una partita a poker da 50 milioni, quanto vale il ritorno in A. Cairo è al bivio: vendere subito o rischiare e aspettare la fine campionato?