Sartori aveva capito tutto già nel 2006: prima disse a Cairo sì e poi no
Giovanni Sartori dopo due mesi da direttore sportivo in pectore del Torino, il 23 febbraio 2006 aveva firmato un quinquennale con Cairo e avrebbe dovuto iniziare il primo luglio, cambiò idea e rinunciò. Poi è diventato dal 2014 il mago dell’Atalanta dopo che già aveva fatto molto bene e a lungo nel Chievo, si legge su Tuttosport.
Ascrivibili direttamente a Sartori e ai sui collaboratori di fiducia con la loro rete di osservatori gli ingaggi di: Mancini, Kessie, Petagna, Gosens, de Roon, Freuler, Castagne, Palomino, Djimsiti, Cornelius, Hateboer, Maehle, Malinovskyi, Miranchuk, Ibanez e Barrow. Giocatori il cui valore è aumentato fino a raggiungere la cifra complessiva di 300 milioni di euro. E che hanno contribuito a far conquistare all’Atalanta 3 qualificazioni in Champions, due in Europa League e a ottenere un quarto e un terzo posto in Serie A e due finali di Coppa Italia. Nel frattempo Cairo e il Torino sono andati due volte in Europa League per le esclusioni di Parma e Milan arrivando la prima agli ottavi e la seconda uscendo ai preliminari e riuscendo ad arrivare due volte settimi in campionato e una volta ai quarti in Coppa Italia. Qualche plusvalenza è stata fatta e qualche giocatore ha accresciuto il suo valore, ma nulla a che vedere con i 300 mln e più di Sartori e dell’Atalanta.