Rocchi (designatore Serie A e B): "Noi arbitri siamo l'unica categoria che mette in piazza gli errori”

Rocchi (designatore Serie A e B): "Noi arbitri siamo l'unica categoria che mette in piazza gli errori”TUTTOmercatoWEB.com
Gianluca Rocchi
Oggi alle 14:00Notizie
di Elena Rossin
fonte Tmw

L'ex arbitro e oggi designatore Gianluca Rocchi al Memorial Niccolò Galli ha ricevuto il premio alla carriera. Queste le parole dal palco: “Mi sono emozionato a rivedere cosa facevo in campo, sono sensazioni che un po’ mi mancano, il mio è stato un percorso bellissimo, durato oltre 17 anni, e sono stato fortunato poiché non è facile rimanere a un livello così alto per tanto tempo”.

Qual è la gara che ricorda con più piacere?
“Una partita sola non sono mai riuscito a indicarla, ognuna per me è un ricordo particolare e un’esperienza bellissima. Mi piace ricordare il mio percorso: le finali che ho fatto, le gare al Mondiale, le partite di Serie A… Sono state tutte esperienze veramente belle”.

Era più difficile arbitrare o allenare gli arbitri?
“Non c’è paragone, tornerei in campo ora. La tensione e lo stress non sono paragonabili. Mi divertivo, era diventato uno starci, oggi tutto faccio tranne che divertirmi, sono proprio due cose diverse”.

In una settimana molto difficile la si vede comunque sereno.
“Credo che la serenità uno debba esprimerla perché quando fai il massimo poi dopo non dipende più da te. Io cerco sempre di fare il massimo”

L’autocritica non vi manca, è soddisfatto della stagione?
“Non do giudizi, anche perché ancora deve finire il campionato, e non sono abituato a farlo, non è il mio compito, quello spetta a voi. L’obiettivo è fare bene, siamo l’unica categoria che mette in piazza gli errori. Ci tenevo a venire qua, poi tornerò a Milano per registrare Open VAR nel pomeriggio a DAZN. Non so quante categorie sono cosi aperte ad accettare e ammettere gli errori, noi sembra che sia dovuto farlo…”.

Cosa ne pensa delle tante vicende spiacevoli nei campi di periferia?
“Lo sport è cultura, l’arbitraggio lo è ancora di più, ma bisognerebbe che venisse rispettato come tale. Mi rendo conto che non è semplice convincere una famiglia e un ragazzo a fare un’attività bellissima, ma dove ci sono situazioni dove sono 10-20 contro uno. Alcune scene sono agghiaccianti”.