Riscossa Toro, tracollo Juve
La vittoria sull’Inter sembrava aver indirizzato la stagione della Juve, invece a Lecce è arrivato un k.o. pesantissimo, per la mancanza di gioco e i riflessi negativi sulla classifica. Arrivato all’ultima spiaggia, invece, Franco Lerda ha salvato il Toro e la sua panchina, conquistando in rimonta contro il Pescara la prima vittoria del 2011.
Il tecnico cuneese ha dimostrato quel coraggio che tante volte gli era mancato, lasciando inizialmente in panchina Bianchi, per tornare al modulo con una sola punta (Antenucci) che gli è sempre stato caro. Se il risultato fosse stato diverso o la rete di De Vezze non fosse arrivata prima dell’intervallo, togliendo certezze ad un Pescara che dopo il vantaggio sembrava avere la partita in mano, ora staremmo a fare altri discorsi, di sicuro si è visto nel secondo tempo che il Toro può e deve insistere sulla strada delle due punte, perché Bianchi e Antenucci sono attaccanti che in B sono un lusso e farebbero comodo anche a diverse formazioni di categoria superiore.
Fondamentale che l’ex catanese si sia sbloccato: ritrovata la strada del successo, dopo sei giornate di astinenza, finalmente vinta una partita con due gol di scarto, ora per il Toro bisogna battere la strada della continuità, perché cadere di nuovo, sabato prossimo contro il piccolo grande Portogruaro, rimetterebbe di nuovo tutto in discussione.
Esattamente quello che è successo alla Juve, che dopo i successi convincenti su Cagliari e Inter, ha fallito la prova del nove contro un Lecce incerottato e pieno di assenti: e adesso il quarto posto è nuovamente lontano sette punti e sembra di essere tornati a dopo la trasferta di Palermo, che aveva certificato la crisi Juve di inizio 2011. Una sconfitta che si può spiegare solo in parte con l’espulsione di Buffon dopo 11 minuti. Già in avvio la difesa della Juve aveva vacillato, graziata da Mesbah, che si riscatterà poi poco dopo la mezz’ora, approfittando di un errore di Chiellini nell’applicazione del fuorigioco.
Situazione che si era verificata già in avvio, quando su un lancio da metà campo, la linea bianconera troppo alta aveva consentito al velocista Di Michele di involarsi verso Buffon, costretto a immolarsi. Inevitabile il rosso per il portierone, con Del Neri costretto a rinunciare a Krasic per far entrare Storari. I padroni di casa si rendono conto che l’occasione è ghiotta, spingono sull’acceleratore e con l’algerino Mesbah trovano l’1-0, sfiorando il raddoppio prima dell’intervallo. L’appuntamento con il secondo gol è rimandato soltanto di qualche minuto, perché la difesa della Juve resta di sale al 3’ della ripresa, consentendo a Di Michele di innescare Bertolacci per la rete del 2-0.
Del Neri, che in avvio di ripresa aveva provato ad affidarsi a Del Piero, subentrato al fantasma di Toni, avrebbe voluto forse cambiare mezza squadra, visto l’atteggiamento molle e arrendevole dei suoi, che in 93 minuti non sono riusciti a chiamare Rosati, il portiere più battuto del campionato, ad effettuare una sola parata degna di questo nome, neppure dopo che il doppio giallo di Vives aveva ristabilito la parità numerica. Così Del Neri è stato molto severo coi suoi: “Abbiamo sbagliato l'approccio alla partita, siamo stati presuntuosi. Questo risultato ci deve far riflettere, ci fa tornare parecchio indietro”. Contro il Bologna vietato sbagliare, altrimenti sarà addio alla Champions con tre mesi d'anticipo sulla fine del campionato.