Protocollo da rivedere? Probabilmente si, la situazione è grave
Quando fu approvato ed applicato il protocollo della FIGC in collaborazione con il Cts, al fine di terminare il campionato, la situazione era oggettivamente differente dai giorni attuali, che stanno vivendo una nuova, preoccupante, crescita dei contagi, tanto da convincere gli esperti, nella fattispecie il responsabile del reparto di malattie infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ed il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, esterni al mondo del calcio, a richiedere la revisione di tale protocollo, poiché non più conforme alle condizioni attuali. Pensare di punire con lo 0-3 a tavolino le squadre che per la seconda volta, dopo aver richiesto il rinvio, non si possono permettere di scendere in campo con un numero di elementi sufficienti alla corretta disputa di una partita, è un'assurdità, soprattutto considerando che ci troviamo solamente all'inizio della nuova ondata, e che nel periodo invernale, probabilmente anche prima, circostanze di questo tipo saranno all'ordine del giorno. Ecco allora che la scelta dell'Asl campana, minuziosamente osservata dal Napoli, assume caratteri ben diversi rispetto a quelli intesi dalla Lega. La verità è che non sappiamo assolutamente se il campionato potrà terminare "regolarmente", questa volta, ed anche se il calcio rappresenta un'industria con movimenti economici tra i primi cinque in Italia, questo non significa che si possa continuare a far finta di niente, solo perché circolano tanti soldi.