Profondo Granata

30.05.2011 13:54 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it
Profondo Granata
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© foto di Federico De Luca

Umiliati, cancellati, fuori da tutto. I giocatori del Toro hanno portato a termine un campionato da incubo perdendo in casa contro il Padova e fallendo anche l’accesso ai playoff, obiettivo minimo di inizio stagione. E’ il fallimento di un tecnico, Franco Lerda, che in dieci mesi di lavoro non ha mai saputo dare un gioco e un’impronta alla squadra, riuscendo a schierare una formazione inedita proprio nella partita più importante, quando la logica avrebbe consigliato di non tentare esperimenti o varianti dell’ultimo momento.

Dopo la fugace esperienza Papadopulo, la prima sconfitta del Lerda bis è arrivata nell'occasione più importante, quando invece era imperativo vincere. E, come gli era successo due anni fa alla guida della Pro Patria in serie C, è stato il Padova a condannare il tecnico cuneese, le cui possibilità di restare sulla panchina granata sono ridotte praticamente a zero. Mentre in tribuna all'Olimpico, nell'ultima giornata di questa serie B, si è intravisto Giampiero Ventura...

La mancata qualificazione ai playoff è il fallimento di un gruppo di giocatori sopravvalutato, dove solo Bianchi e Ogbonna si sono elevati dalla mediocrità, con molta gente che percepiva ingaggi da serie A valendo meno, molto meno di tanti colleghi della categoria che militano in squadre meno blasonate. E’ il fallimento di un direttore sportivo come Petrachi, che dodici mesi fa aveva indovinato tutto, rivoltando come un calzino la squadra a gennaio, arrivando ad un passo dalla promozione a giugno: quest’anno tante scommesse si sono rivelate un azzardo, se non delle clamorose sole.

La mancata partecipazione ai playoff è soprattutto il fallimento di un patron, Urbano Cairo, che in sei anni ha vanificato un patrimonio di passione ed entusiasmo incredibile, con numeri che lo certificano come peggior presidente della ultracentenaria storia granata. Ogni campionato, dal 2008 ad oggi, è stato peggiore del precedente. Da una salvezza risicata alla discesa in B, alla promozione fallita fino al mancato raggiungimento della post season.

Cairo ha cannibalizzato oltre 100 giocatori, otto allenatori, sette direttori sportivi, senza creare mai una struttura societaria e senza mai dare corpo ad un progetto. Chissà se adesso manterrà fede alla dichiarazione fatta a marzo, quando aveva annunciato di voler vendere la società a fine stagione.

Giugno è alle porte, come l’estate, mentre la temperatura sul pianeta granata è precipitata sotto lo zero. E che nessuno tiri in ballo le pressioni della piazza, la troppa fretta e la poca pazienza, oltre a discorsi similari. Contro il Padova 25 mila tifosi hanno incessantemente sostenuto la squadra fino al 2-0, solo alla fine si è scatenata la legittima rabbia popolare. Il Toro si prepara a vivere la terza stagione di fila in serie B, con la paura che non sia neppure l’ultima. I granata hanno chiuso a 58 punti, gli stessi della Juve in A: per entrambe una stagione fallimentare. Ma almeno i bianconeri hanno iniziato a svoltare, con Pirlo, Ziegler e il nuovo corso targato Antonio Conte, quale sarà il futuro del Toro e’ un grosso punto interrogativo.