Perinetti: "Ventura è un grande! Ora il Torino è ad un bivio..."

08.04.2015 12:04 di  Lorenzo Buconi  Twitter:    vedi letture
Perinetti: "Ventura è un grande! Ora il Torino è ad un bivio..."
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© foto di Federico De Luca

Il noto direttore sportivo Giorgio Perinetti, in una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Tuttosport, ha parlato di Giampiero Ventura, per il quale nutre profonda stima e anche del Torino: "Agli inizi degli Anni 90 ero un giovane dirigente del Napoli post Maradona, con Ferlaino presidente. Fabrizio Salvatori, che poi è stato dirigente del Torino di Cairo, era molto amico di Sergio Borgo, che ai tempi era alla Pistoiese. Quella squadra era allenata da Giampiero Ventura: ci siamo conosciuti, abbiamo parlato, mi sono trovato di fronte un tecnico preparato e dalle idee innovative. Andò poi al Giarre, con l’intenzione mia nella stagione successiva di portarlo a Palermo. Poi non è stato possibile e alla fine lo ha preso Zamparini a Venezia".

Si aspettava che il Toro potesse ripetersi dopo gli addii di Cerci e Immobile? 
"Sì, perché non è facile sostituire gente come Immobile e Cerci, ma quando hai un’idea di calcio, puoi cambiare gli interpreti e il risultato rimane sempre di alto livello. Ventura è uno dei pochi istruttori di calcio in Italia: è uno straordinario insegnante, capace di valorizzare il patrimonio tecnico". 

La crescita di alcuni elementi lo dimostra: lei a Palermo forse non si aspettava che Glik e Darmian sarebbero esplosi. 
"Diciamo che la retrocessione del Palermo in serie B ha complicato la situazione: a quel punto per noi tenerli sarebbe stato difficile e il Torino ha potuto approfittarne. Il club adesso, grazie a Ventura, ha un modello sul quale costruire il proprio futuro". 

Lo stesso Ventura tuttavia è chiaro: la società granata deve dare un segnale. 
"Diciamo che il Torino è a un bivio. Da una parte c’è la possibilità di alzare l’asticella e avere ambizioni sempre più alte. Oppure si può essere chiari e rimanere a galla, senza pretendere la luna. Ma questo dipende dalla società, come è normale che sia. E’ evidente che tenere i migliori giocatori sarebbe il primo passo per puntare in alto". 

Lei chi blinderebbe? 
"Glik, perché incarna i valori e l’immagine del Torino, quello che conosciamo e quello che ci è stato raccontato".