Non sarà solo un'avVentura
"Stai a vedere che il vento è cambiato”. E’ la frase ripetuta a bassa voce ma ricorrente tra il popolo granata. Perché questo sembra davvero l’anno buono per tornare a gioire, per riaffacciarsi al palcoscenico della serie A dopo 3 anni di pianti, rimpianti e delusioni. Qualcosa è cambiato, anzi tutto. Stavolta le tre cosiddette componenti, società, squadra e tifosi, viaggiano all’unisono, senza stonature. Merito anche del nuovo collante granata, ovvero Giampiero Ventura. Il tecnico genovese, con la sua esperienza, ha conquistato tutti in poco tempo e a suon di risultati. Cairo e Petrachi lo hanno prima ascoltato e poi assecondato nelle richieste in sede di mercato, mettendogli a disposizione la miglior rosa possibile per proporre con successo il suo credo calcistico che tradotto sul campo significa 4-2-4. Il resto, però, l’ha fatto Ventura perché quando l’abbondanza di esterni è diventata precaria causa i
tanti infortuni, ha saputo rimodellare l’undici base facendogli cambiare pelle ad ogni partita. Ha convinto Mirco Antenucci a fare l’esterno con risultati ultra positivi, ha giocato con il centrocampo a 3 riuscendo sempre a tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore.
Questa, di fatto, è la sua grande vittoria perché ha riconsegnato autostima a una squadra abbacchiata e intristita. Ha convinto le due “stelle” Bianchi e Ogbonna a restare, li ha fatti sentire al centro del nuovo progetto. Il capitano, entrato nell’occhio del ciclone alla fine della passata stagione, è tornato bomber implacabile e ha dimostrato di sapere accettare con grande maturità anche qualche panchina perché con il trasformista Ventura c’è spazio per tutti in questo Toro. L’altro successo dell’allenatore granata è stato quello di riconquistare a piccoli passi l’ambiente, di riavvicinare i tifosi alla squadra, di riportare entusiasmo in una piazza depressa, laddove i suoi illustri predecessori avevano fallito. Il nuovo Toro era partito tra i fischi e gli insulti, adesso dai tifosi arrivano solo applausi, cori e striscioni, quello più gettonato è dedicato al nuovo condottiero ribattezzato “Capitan Libidine”. Ed è anche per questo che il rinnovo contrattuale è già in cassaforte. Il Toro è tornato in alto in serie B grazie a numeri da record. Quello delle vittorie esterne consecutive, cinque, gli ha fatto superare il Grande Torino. E se a gennaio ci dovesse essere bisogno, la società interverrà sul mercato seguendo sempre i dettami di Ventura per regalare ancora più qualità a un gruppo che di qualità già ne ha tanta. Come dire: il bello deve ancora venire.