Morte calciatore viola entra in causa a Torino
Il caso di un ex calciatore della Fiorentina, Sergio Castelletti, morto nel 2004 a 67 anni per un mesotelioma pleurico, entra nella maxi-inchiesta della procura di Torino sul disastro ambientale provocato - secondo l'accusa - dall'amianto lavorato alla Eternit. La malattia, infatti, potrebbe essere stata causata dall'esposizione al minerale-killer negli anni della sua giovinezza, che trascorse a Casale Monferrato (Alessandria). Castelletti militò in diverse squadre (tra cui il Torino) ma fu con la maglia viola, da terzino di fascia, che ottenne le maggiori soddisfazioni: giocò otto campionati in serie A, vinse la Coppa delle Coppe (1961) e due Coppe Italia (1960-61 e 1965-66), conquistò sette convocazioni in nazionale. La procura di Torino se ne interessa perchè era nato a Casale Monferrato, la città della provincia di Alessandria in cui la multinazionale dell'amianto aveva uno degli stabilimenti principali. Al processo in corso nel capoluogo piemontese (che riprenderà lunedì) si contano a centinaia i cittadini di Casale che si sono costituiti parte civile per il decesso, dovuto all'esposizione al minerale-killer, di loro familiari. Castelletti, quando si ammalò, raccontò ai medici toscani di essere entrato a contatto con l'amianto quando, da ragazzino, giocava a calcio nel campetto dell'oratorio: «Quando si formavano delle buche venivano coperte da materiale di scarto della Eternit». I pm Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace hanno acquisito la documentazione, redatta alcuni anni fa da funzionari della Regione Toscana. Ora intendono servirsene per rafforzare la loro tesi sul disastro ambientale