Mercato, tutti fermi
Chiuso il 2010 calcistico l'argomento principe del momento è il mercato. Tutti ad aspettare i fuochi d'artificio invernali, quei botti attesi in estate che alla fine non sono arrivati. Ma quest'anno, a differenza di altre volte, c'è più immobilismo. Buona parte dei procuratori di quei giocatori messi ai margini dalla loro attuale squadra di appartenenza preferiscono chiudere la porta, dicendo che il loro assistito non si muove. Così hanno esternato ieri gli agenti di Ardemagni, che spera di tornare utile all'Atalanta, stesso discorso per Danilevicius del Livorno. In precedenza è successo con Zanetti della Fiorentina e Vitale del Napoli. In pratica tutti giocatori più o meno accostati al Torino. Un altro potenziale acquisto di gennaio, Giorgi dell'Ascoli, ha giocato un'ottima partita sabato diventando sempre più l'idolo del pubblico bianconero. Dunque anche per lui sembra difficile la partenza. A chiudere la porta ad eventuali acquirenti ci ha pensato anche il Torino, che non intende affatto privarsi di Bianchi ed Ogbonna (bello che il Torino abbia un vice capitano di colore, uno schiaffo ai razzisti che fanno i soliti buuuuuuu, la fascia la porta proprio bene anche per la sua giovane età), dunque si ha l'impressione che nel prossimo mese si faranno tante chiacchiere e pochi affari.
Non sarà facile dunque per Petrachi irrobustire i tre reparti, dove si potrebbe anche verificare la conferma di Pellicori e l'eventuale ritorno di Malonga, qualora sia difficile arrivare ad un altro centravanti, anche perchè sarà Bianchi il nuovo acquisto dopo l'infortunio, come ha sottolineato Petrachi. Tuttavia, chiudere la porta ad eventuali cessioni è il classico gioco per far lievitare il prezzo e per Cairo sarà dura arrivare a quei giocatori di qualità cercando solo prestiti o scambi. Se il presidente vuole davvero la A, e non possiamo pensare il contrario, dovrà sborsare dei soldi, in questo gennaio non si cerca la quantità ma la qualità, partendo da una base più solida rispetto al passato. Si dovrebbero cercare giocatori già buoni per la A, che accettano di giocare in B ma con la consapevolezza di mettercela tutta per la promozione.