Maradona contro l’Argentina: “Non guardo film dell'orrore. La squadra non merita la maglia”

Dopo la sconfitta con il Venezuela di Rincon El Pibe de Oro ha criticato ferocemente tutti: squadra e soprattutto federazione.
24.03.2019 20:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello Sport
Diego Armando Maradona
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Diego Armando Maradona
© foto di Insidefoto/Image Sport

Da capitano ha condotto l’Argentina a vincere il Campionato del Mondo nel 1986 e ad arrivare terza a Italia 90 facendo parte dell’Albiceleste dal 1977 al 1994. Maradona la maglia dell’Argentina l’ha onorata eccome e non risparmia critiche per l’attuale decadimento di una delle Nazionali più gloriose al mondo con due mondiali vinti nel 1978 e appunto nell’86. In Messico durante la conferenza stampa dopo la partita vinta dai suoi Dorados de Sinaloa contro il Juarez FC, come riporta la Gazzetta dello Sport, a chi gli ha chiesto un commento sulla sconfitta per tre a uno dell’Albiceleste con il Venezuela ha risposto: “Non ho visto la partita, non guardo film dell'orrore". E ha anche rincarato la dose, se possibile, aggiungendo: “Persone inette che ancora governano la nazionale. Cosa pensavano? Che avrebbero vinto contro il Venezuela? Chi può essere così stupido? Il Venezuela ha una squadra qualificata, contro quest'Argentina ha avuto gioco facile. Così l'Albiceleste non vincerà una partita, mi spiace". Ed essendo persona che parla senza pelli sulla lingua ha continuato: "Io mi sento molto argentino e mi sento con il resto della nidiata di giocatori e tecnici - Ruggeri, Batista, Giusti, Pumpido, Caniggia - e non credo la pensino diversamente da me. Questa squadra non merita la maglia che indossa. Quelli che ho citato ce l'hanno tatuata. Non so chi sia Tapia (presidente della federazione Argentina, ndr), non so se sia professore di matematica o cos'altro, ma so che non ha la minima idea. Mi spiace per il popolo argentino che continua a credere a questi bugiardi. Mi spiace per i giocatori che ci devono mettere la faccia, mentre toccherebbe ai dirigenti. Non parlatemi di loro, mi hanno distrutto 15 anni di carriera e di Nazionale. Regalare il prestigio così non mi piace, mi fa tristezza".