Lo Russo (sindaco di Torino): “Il Robaldo è stato il primo risultato della collaborazione con il Torino Fc è il secondo sarà lo stadio Olimpico”
Ieri il sindaco di Torino Stefano Lo Russo insieme al presidente del club granata Urbano Cairo e consigliere d’amministrazione del Trono Fc con delega allo sviluppo degli impianti sportivi Paolo Bellino ha presentato il progetto definitivo per il centro sportivo Robaldo che ospiterà le giovanili granata dall’Under 12 fino alla Primavera. Al termine della conferenza stampa Lo Russo si è fermato a rispondere alle domande dei giornalisti presenti. Ecco che cosa ha detto:
E’ stata finalmente superata la situazione annosa (il Torino Fc l’8 marzo 2016 si era aggiudicato, sotto un’altra amministrazione locale, la concessione per 30 anni l’area tra che sorge tra i comuni di Torino e Nichelino in strada Castello di Mirafiori, ndr) del centro sportivo Robaldo.
“Sono stati due anni di lavoro molto intenso per risolvere tutta una serie di problematiche che aveva questo progetto che è stato ripreso in mano e rivisto con il Torino Fc completamente e adesso siamo molto contenti di presentarlo e soprattutto di annunciare il crono-programma con la prima partita del 4 maggio del 2024 e l’inaugurazione completa dell’intero centro nel maggio del 2025. Si tratta d un progetto complesso e articolato che non solo darà corpo alla strategia che come amministrazione abbiamo messo in campo che è quella di consolidare la presenza del Torino anche attraverso luoghi come appunto il Robaldo, ma soprattutto va nell’ottica della riqualificazione di una porzione di Mirafiori che credo davvero potrà, una volta ultimato il centro, vedere immediatamente gli effetti prodotti dall’arrivo del centro per le giovanili del Torino”.
In che modo il territorio beneficerà di questo investimento?
“Sicuramente con il recupero di quest’area che verrà completamente risistemata e ci saranno moltissime persone che frequenteranno questo centro sia in occasione degli allenamenti sia poi delle gare e quindi il Robaldo entrerà molto presto nel dna dei tifosi del Torino e della città e Mirafiori non potrà fare altro che beneficiare di questo nuovo afflusso di persone che frequenterà il Robaldo”.
C’è anche un’altra “partita” molto importante da “giocare”, come accade in altre grandi metropoli, ossia l’utilizzo dello stadio Comunale oggi Grande Torino. Cosa si potrà fare per questo stadio che non è funzionale al gioco del calcio?
“Noi abbiamo anche per questo un orizzonte temporale che è il 2025 quando ad ottobre cesserà il contrato d’affitto del Torino Fc. Sul rinnovo ci stiamo lavorando già da tempo e ci sono diverse ipotesi. La nostra idea è quella di conciliare le esigenze del club granata con quelle della Città, il clima è di grande collaborazione esattamente come è stato fin dall’inizio del nostro mandato. Il primo risultato è stato il Robaldo e sono certo che il secondo sarà lo stadio Olimpico”.
Si è quasi commosso quando è stato chiesto se un campo del Robaldo sarà intitolato alla memoria di don Aldo Rabino storico cappellano del Toro.
“Nel 2025 saranno dieci anni dalla scomparsa di don Aldo che è una figura alla quale personalmente ero molto legato ed è stato una personalità simbolo del Torino e credo che da lassù sia molto contento di vedere il settore giovanile granata centrale nelle strategie del club e sia anche contento che venga avviato un luogo fisico che non è solo un luogo dove i ragazzi che giocano a calcio frequentano per praticare il loro sport, ma che può diventare davvero la loro casa e anche in qualche modo motivo di affezione alla maglia granata. Quindi penso per davvero che don Aldo da lassù ci benedica e benedica questa operazione”.
Secondo lei, lo stadio Grande Torino è adeguato alla Città e a una squadra che ha una storia leggendaria visto che l’impianto ha delle criticità come, ad esempio ma non solo, la zona per i diversamente abili non così agevole e gli scalini sugli spalti sono che sono alti e lunghi e si fa fatica a salire?
“Lo stadio Grande Torino è un impianto che stato realizzato quasi cento anni fa”.
Ma è stato ristrutturato per le Olimpiadi invernali nel 2006.
“Essendo stato realizzato appunto quasi cento anni fa è ovvio che aveva un’impostazione completamente diversa da quella che oggi avrebbe uno stadio moderno. La ristrutturazione olimpica ovviamente è stata fatta nell’ottica di preservare l’elemento architettonico storico, che è comunque vincolato, ed è del tutto evidente che la sfida progettuale è proprio quella di rendere lo stadio Grande Torino uno stadio che conserva la memoria storica e contemporaneamente risolve i problemi di carattere strutturale. Questo è uno degli elementi su cui si sta ragionando per cercare di risolvere le questioni logistiche ed è ovvio che i lavori di ristrutturazione fatti per le Olimpiadi invernali del 2006 vanno rivisti perché ci sono alcune cose che richiedono manutenzioni importanti, ma non dimentichiamoci che se noi non avessimo avuto le Olimpiadi del 2006 oggi avremmo problemi ben peggiori. Sicuramente il punto di partenza è complesso come veniva ricordato dal punto di vista amministrativo fra la Città e il Torino calcio (per la verità è il Torino Fc, ndr) dal punto di vista architettonico, però io sono confidente che i problemi verranno superati e risolti e che il clima di collaborazione che abbiamo col Torino che ha portato a risolvere la questione Robaldo sarà il clima che ci aiuterà a risolvere anche la questione Grande Torino”.
Sul fronte Olimpiadi 2026, per quel che riguarda la pista di bob di Cesana ci sono stati sviluppi?
“Non abbiamo novità e guardo con preoccupazione questa attesa e anche questa indecisione perché èp del tutto evidente che ogni giorno che passa è un giorno in meno per trovare una soluzione e auspico fortemente che si arrivi a una risposta anche perché noi abbiamo l’esigenza di definire il futuro della pista di Cesana e credo davvero che sia molto importante che il Governo abbia stanziato delle risorse economiche e queste risorse, anche qual’ora la pista di Cesana non venisse opzionata, devono comunque rimanere su questo territorio. Anche da questo punto di vista sono convinto che stiamo facendo del nostro meglio, ma, purtroppo, non dipende da noi. Speriamo che la decisione venga presa celermente perché i giorni passano e le Olimpiadi si avvicinano”.
Durante la conferenza stampa al presidente Cairo era stato chiesto quanto il Robaldo potrà essere utile per crescere altri Alessandro Buongiorno e dopo la risposta del numero uno granata il sindaco ha chiesto di poter anche lui rispondere e ha detto: “L’altra sera abbiamo avuto il privilegio di premiare Buongiorno assieme ad altri torinesi a Palazzo Civico: ha ricevuto un premio importante. E da sindaco dico che spero che ci siano tanti campioni così non solo per i successi sportivi del Torino, ma per il modello valoriale che questo ragazzo rappresenta, e lo dico guardando i ragazzi laggiù al fondo con la maglia del Toro (erano presenti ragazzi delle giovanili del Torino, ndr). Ragazzi come Buongiorno hanno dal punto di vista etico e valoriale la capacità di coniugare grandi qualità calcistiche, l’essere uomo squadra e uomo simbolo, ma anche essere un elemento comportamentale che in un mondo così complicato come quello del calcio rappresenta davvero un esempio anche fuori dal campo e non solo lì. Il mio auspicio è che questa dimensione del Robaldo, che sicuramente aiuterà a trovare i futuri campioni del Torino e probabilmente non solo quelli del Torino perché ovviamente ci saranno ragazzi che andranno anche a giocare altrove, però rappresenti davvero un modello importante e spero come sindaco di Torino di avere tanti Buongiorno poiché rappresenta un modello per tanti di noi, anche fuori dal calcio, e lo deve rappresentare anche per i ragazzi che si avvicino a questo sport”.