Le panchine di A che scottano

03.10.2009 14:40 di Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello sport

Il complesso di Mutombo Corre­va l’anno 1985 e il Milan era in­seguito dai creditori. Gli sgoc­cioli dell’era Farina. Pochi mesi e sarebbe arrivato Berlusconi con gli elicotteri. L’11 dicem­bre, a San Siro e in Coppa Uefa, un’anonima squadra belga, il Waregem, superò il Milan per 2-1. Leggenda vuole che uno dei gol l’abbia segnato tale Mu­tombo, zairese. In realtà le reti del Waregem le marcarono De­smet e Veyt, avessi detto Mara­dona e Pelé. Mutombo servì a Veyt l’assist dell’1-2. Tanto ba­stò per scaraventarlo nel mito: ti ricordi di Mutombo? Mercole­dì molti hanno pensato a lui quando lo Zurigo ha sbancato San Siro con gol di Tihinen (e chi è?). Se cade contro l’Atalan­ta, Leonardo può lasciarci le piume. In fondo, passato Mu­tombo arrivò Van Basten.

Percentuali Aurelio De Laurenti­is, produttore cinematografico - «Ho sbagliato soltanto il 3­4 per cento dei miei film» - e presi­dente del Napoli. Vorrebbe una squadra schierata col 4-4-2. Cu­rioso che finora il Napoli di De Laurentiis l’abbiano allenato Reja e Donadoni, fissati col 3-5-2. Donadoni si gioca il po­sto contro la Roma. Chi potreb­be sostituirlo? Mazzarri, altro templare del 3-5-2, o Delio Ros­si, che ama il 4-3-3? Ci pensi, De Laurentiis, non sia mai che lei sbagli il 70-80 per cento dei suoi allenatori.

Hannibal Maurizio Zamparini del Palermo, l’Hannibal the Cannibal dei presidenti. Venti­sette licenziamenti che riguar­dano 21 allenatori, perché qual­cuno è stato silurato più di una volta. Quest’estate Zamparini è stato esonerato da Ballardini e per superare il trauma ha soffia­to Walter Zenga al Catania. Af­fare che per ora ha disastrato il calcio siciliano: Palermo e Cata­nia, 9 punti in due (6 più 3). Se Zamparini dice che un allenato­re non rischia, bisogna drizzare le orecchie. «Zampa» l’ha detto martedì, con aggiunta di avver­bio categorico: «Zenga non ri­schia assolutamente». Arriva la Juve e tutto può succedere. Se vince il Palermo, Zenga santo subito e Ferrara nel tritacarne, si comincerà a dire che Ciro non è il Guardiola italiano.

Atzori e la strana coppia Gianlu­ca Atzori dalla C alla A, da Ra­venna a Catania. Un bel salto. Pietro Lo Monaco, a.d. del Cata­nia, ha parlato come Zampari­ni: «Atzori non rischia». Oggi il Catania a Bari, un trappolone. Una cosa però va detta: Atzori ha raccolto meno di ciò che avrebbe meritato. Se lo lascia­no lavorare, può essere che esca dalle secche. Per chiudere, la strana coppia di Livorno. La Ru-Ru, il giovane Ruotolo «spa­tentato » e il 70enne Russo. Al­do Spinelli ha annunciato: «Ruotolo e Russo non si tocca­no ». Dichiarazione di facciata? Sì e no. Spinelli è genovese e, «belandi», prima di mandare via un allenatore fa i suoi conti. Figuratevi se gli allenatori sono due.

P.s. Domani Siena-Livorno: se la Ru-Ru fa il colpo, in zona cal­da entra Marco Giampaolo.