Le panchine di A che scottano
Il complesso di Mutombo Correva l’anno 1985 e il Milan era inseguito dai creditori. Gli sgoccioli dell’era Farina. Pochi mesi e sarebbe arrivato Berlusconi con gli elicotteri. L’11 dicembre, a San Siro e in Coppa Uefa, un’anonima squadra belga, il Waregem, superò il Milan per 2-1. Leggenda vuole che uno dei gol l’abbia segnato tale Mutombo, zairese. In realtà le reti del Waregem le marcarono Desmet e Veyt, avessi detto Maradona e Pelé. Mutombo servì a Veyt l’assist dell’1-2. Tanto bastò per scaraventarlo nel mito: ti ricordi di Mutombo? Mercoledì molti hanno pensato a lui quando lo Zurigo ha sbancato San Siro con gol di Tihinen (e chi è?). Se cade contro l’Atalanta, Leonardo può lasciarci le piume. In fondo, passato Mutombo arrivò Van Basten.
Percentuali Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico - «Ho sbagliato soltanto il 34 per cento dei miei film» - e presidente del Napoli. Vorrebbe una squadra schierata col 4-4-2. Curioso che finora il Napoli di De Laurentiis l’abbiano allenato Reja e Donadoni, fissati col 3-5-2. Donadoni si gioca il posto contro la Roma. Chi potrebbe sostituirlo? Mazzarri, altro templare del 3-5-2, o Delio Rossi, che ama il 4-3-3? Ci pensi, De Laurentiis, non sia mai che lei sbagli il 70-80 per cento dei suoi allenatori.
Hannibal Maurizio Zamparini del Palermo, l’Hannibal the Cannibal dei presidenti. Ventisette licenziamenti che riguardano 21 allenatori, perché qualcuno è stato silurato più di una volta. Quest’estate Zamparini è stato esonerato da Ballardini e per superare il trauma ha soffiato Walter Zenga al Catania. Affare che per ora ha disastrato il calcio siciliano: Palermo e Catania, 9 punti in due (6 più 3). Se Zamparini dice che un allenatore non rischia, bisogna drizzare le orecchie. «Zampa» l’ha detto martedì, con aggiunta di avverbio categorico: «Zenga non rischia assolutamente». Arriva la Juve e tutto può succedere. Se vince il Palermo, Zenga santo subito e Ferrara nel tritacarne, si comincerà a dire che Ciro non è il Guardiola italiano.
Atzori e la strana coppia Gianluca Atzori dalla C alla A, da Ravenna a Catania. Un bel salto. Pietro Lo Monaco, a.d. del Catania, ha parlato come Zamparini: «Atzori non rischia». Oggi il Catania a Bari, un trappolone. Una cosa però va detta: Atzori ha raccolto meno di ciò che avrebbe meritato. Se lo lasciano lavorare, può essere che esca dalle secche. Per chiudere, la strana coppia di Livorno. La Ru-Ru, il giovane Ruotolo «spatentato » e il 70enne Russo. Aldo Spinelli ha annunciato: «Ruotolo e Russo non si toccano ». Dichiarazione di facciata? Sì e no. Spinelli è genovese e, «belandi», prima di mandare via un allenatore fa i suoi conti. Figuratevi se gli allenatori sono due.
P.s. Domani Siena-Livorno: se la Ru-Ru fa il colpo, in zona calda entra Marco Giampaolo.