La Stampa - Di Canio consiglia Delio Rossi al Torino
Paolo Di Canio, in un'intervista a La Stampa, consiglia Delio Rossi al Torino: "Sono stato un anno con lui alla Lazio e ho conosciuto un grande lavoratore. Un uomo senza fronzoli, che quando accetta un progetto si spende totalmente per la causa. Quindi non so come finirà, ma suggerirei a Cairo di cercare un accordo".
Di Canio analizza la stagione dei granata: "Ho seguito le vicende granata, errori ne sono stati commessi parecchi negli ultimi anni, la retrocessione è l’ultimo atto di una catena di eventi negativi. Rossi può invertire la tendenza e aprire un ciclo. Ma Cairo si deve fidare dandogli la possibilità di scegliere i giocatori più adatti al progetto. Se il presidente pensa di decidere scavalcando Rossi nelle scelte, è meglio che scelga un’altra persona".
La B non sarebbe uno scoglio per l'ormai ex tecnico biancoceleste: "Come ho detto, a Delio interessa che ci sia un progetto convincente. La categoria non è assolutamente importante. Se c’è la possibilità di aprire un ciclo, è pronto. E sono sicuro che Torino lo attiri. Non ci sono più panchine di prestigio libere in A. Meglio una stagione di buon livello in B rilanciando il Toro, che un campionato di retroguardia lottando per la salvezza".
Per Di Canio l'addio di Camolese è giusto: "Secondo me è troppo radicato nel mondo granata. La svolta deve essere completa e con un allenatore che parte da zero, che non ha amici, che viene da fuori, la possibilità di riuscita è maggiore".
Lo scoglio potrebbe essere rappresentato dalla convivenza con Cairo: "Sono sicuramente due personaggi in antitesi. A Cairo piace apparire, Rossi vive fra campo e famiglia e rifiuta la ribalta. Il presidente dovrebbe mettersi meno in primo piano, delegando di più ai suoi collaboratori. Più fatti, meno parole e anche lui può diventare un vincente. Lasci mano libera a Rossi e sarà ripagato".
Infine una nota su Bianchi, che con Rossi alla Lazio non ebbe molta fortuna: "I problemi di Bianchi mi pare fossero con Lotito. Se Rossi non l’avesse voluto non l’avrebbe fatto prendere dal Manchester City. E poi ci sono situazioni diverse. Un conto è la Lazio, un altro il Torino. Si resetta il passato e si ricomincia".