La Repubblica - Piccoli azzurri non crescono. Scuole calcio e vivai, gioca solo chi può pagare

29.03.2022 10:30 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: La Repubblica e Tmw
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© foto di Alessandro Mazza

I piccoli azzurri, non crescono. Con queste parole La Repubblica di oggi, sulla scia di quanto accaduto alla Nazionale e alla mancata qualificazione al Mondiale in Qatar, racconta lo stato delle scuole calcio e delle giovanili in cui versa il nostro calcio.

Il business delle scuole calcio - Post Mondiale 2014 si sono persi per strada almeno 44mila iscritti. Uno dei motivi è anche il costo delle scuole calcio, che in alcuni casi arriva a pesare per 800-900 euro l'anno d'iscrizione per bambino. Iscrizioni dai costi altissimi per finanziare spesso la prima squadra che gioca nel campionato dilettanti, e per i piccoli si risparmia su tutto, compresi gli istruttori che ormai spesso sono volontari dalla grande passione ma dalle dubbie qualità. Anche materiale e trasferte, tutto a carico delle famiglie.

Chi paga per giocare - Poi ci sono i casi dei ragazzi in età matura che arrivano a dove pagare di tasca propria anche solo per effettuare un provino oppure per firmare un contratto con quello o l'altro club. In alcuni casi, a causa dei contratti vincolanti fino a 25 anni, anche solo per cambiare squadra bisogna pagare. Si parla di migliaia di euro, che circolano sempre in nero, che alimentano spesso business personali di dirigenti senza scrupoli.