Incubo Toro, via alla rifondazione

20.03.2011 16:58 di Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it
Incubo Toro, via alla rifondazione
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© foto di Federico De Luca

Il Toro, fra un paio di mesi, dovrà mettere in cantiere l'ennesima rifondazione, anche se, numeri alla mano, ha ancora la possibilità di acciuffare il sesto posto che vale i playoff, vista la mediocrità che caratterizza il campionato cadetto, ma quando una squadra ha vinto appena due volte nel girone di ritorno, è reduce da quattro sconfitte di fila e non si intravede l’uscita dal tunnel, è meglio lasciare da parte i proclami e i sogni di gloria. E poi in casa granata in troppi parlano e troppo pochi in campo corrono, si sacrificano e fanno la differenza. Lazarevic veniva spesso (e ingiustamente) sostituito da Lerda, ma adesso con Papadopulo viene lasciato in panchina e inserito solo dopo che gli avversari sono passati in vantaggio, come è successo a Frosinone. Col nuovo tecnico avviene quello che succedeva anche con il suo predecessore, se il Toro va in svantaggio la squadra non reagisce e non rimonta mai, anzi si affloscia e dimostra di non avere nulla del cuore granata che ha sempre contraddistinto questa società.

Dare la colpa a chi è arrivato da due settimane sarebbe ingeneroso, oltre che sbagliato. Cairo in passato ha cambiato allenatore molto prima e con molte meno ragioni, difendendo Lerda a oltranza ha ecceduto in pazienza e adesso per Papadopulo c’è poco tempo per rimediare, nonostante l’esperienza e l’abitudine del tecnico ad intervenire a stagione in corsa. Ma qui il problema sta a monte: una società che non c’è (tutto viene deciso a Milano, negli uffici della Cairo Communication), un ds come Petrachi che pare non esser più così gradito al presidente come in passato che lancia parole di fuoco nei confronti del gruppo che lascia intendere di non gradire, col rischio di scatenare un tutti contro tutti dal quale l’unico ad uscire sconfitto sarà solo il Toro. Qui o si volta pagina alla svelta o c’è davvero il rischio che salti il banco e si debba temere di essere risucchiati nella zona playout. Pazzesco per una squadra che ha in organico giocatori come Bianchi, Antenucci e Ogbonna che sono un lusso per la cadetteria.