In Premier League si punta ad ospitare fino a 10mila spettatori per le ultime due di campionato. E in Italia?
La Premier League punta a portare allo stadio fino a 10mila tifosi per le ultime due giornate di campionato. Questo a patto che la strategia per uscire dal lockdown funzioni. Nelle scorse settimane il premier Boris Johnson ha presentato una exit-strategy suddivisa in 4 fasi. Ed ecco che entra in gioco il calcio, nella fase 3 che partirebbe il 17 maggio. Per quella data parte delle restrizioni outdoor sarà eliminata. Per garantire ad ogni squadra di poter avere una partita in casa con il pubblico, verrebbero pertanto apportate delle modifiche al calendario, come quello di spostare di pochi giorni il penultimo turno, originariamente previsto il 15 maggio, di qualche giorno. Questa la situazione nel Regno Unito, ma in Italia?
GABRIELE GRAVINA SULLA RIAPERTURA DEGLI STADI AI TIFOSI - Il presidente della FIGC Gravina è intervenuto ieri sul canale delle Commissioni consiliari del Comune di Firenze rispondendo anche a una domanda relativa alla riapertura degli impianti nel calcio: "Parlare di calcio in questo periodo ci dà energia in un momento così critico. Stiamo vivendo un momento di grande difficoltà e sicuramente il calcio di base è quello che sta soffrendo maggiormente. Stiamo cercando con grande tenacia di far capire quanto sia fondamentale la pratica dello sport. Io credo che non ci sia nulla di offensivo nel declinare un concetto a me tanto caro che “Lo sport è cultura". Negli stadi permettere l’accesso ai tifosi non credo sia un pericolo per la salute dei nostri tifosi né per la salute dei nostri atleti. Far entrare 100 persone in impianti che ne possono contenere 500-1000, o far entrare 10mila persone in stadi da 60mila, con il rispetto dei protocolli che abbiamo provato sul campo di saper applicare e di saper comunque portare avanti con grande senso di responsabilità, in uno sport, il calcio, che si svolge all'aperto". E ha poi aggiunto: "La cultura sta cercando di ottenere la possibilità di riaprire cinema e teatri in percentuali minime, ma comunque c'è l'idea di poter riaprire - ha aggiunto Gravina - Io credo che non ci sia nulla di offensivo nel poter declinare un concetto fondamentale a me tanto caro, che anche lo sport è cultura".