Il Torino ricorda la vittoria della Nazionale italiana sull’Ungheria con 10 giocatori granata in campo

Nella storia del calcio italiano solo una volta è accaduto, esattamente 78 anni fa, che ben 10 giocatori della stessa squadra giocassero in Nazionale nella stessa partita: quei giocatori erano quelli del Grande Torino. Così il club granata ha voluto ricordarlo:
“L’11 maggio 1947 allo Stadio Comunale di Torino, davanti a 65.000 spettatori, si disputa un’amichevole tra Italia e Ungheria. L’incontro si conclude con la vittoria della Nazionale italiana per 3-2.
Quella partita, dal forte valore simbolico e sportivo, viene ancora oggi ricordata non solo per il risultato finale ma soprattutto per la composizione della formazione azzurra: dieci degli undici titolari sono calciatori del Grande Torino. Un dato mai più ripetuto che testimonia il ruolo centrale del Club granata nel panorama calcistico dell’epoca.
Il commissario tecnico Vittorio Pozzo si affida quasi interamente ai giocatori del Torino. L’unico calciatore non granata in campo è il portiere Lucidio Sentimenti IV. Anche Romeo Menti viene schierato titolare, completando così la rappresentanza granata, dopo aver esordito in azzurro due settimane prima con una tripletta contro la Svizzera. Carlo Parola, inizialmente previsto in formazione, non può prendere parte all’incontro poiché impegnato a Glasgow nella sfida celebrativa tra Gran Bretagna e Resto del Mondo. Al suo posto viene confermato Mario Rigamonti.
La partita inizia alle ore 16:00. Il pallone, simbolicamente, è lanciato da un piccolo aeroplano che sorvola lo stadio, dando il via al match.
La gara si rivela subito vivace. Guglielmo Gabetto firma il vantaggio azzurro, poi replica nella ripresa con il momentaneo 2-1 dopo il pareggio ungherese siglato da Ferenc Szusza. Al 76’ l’Ungheria trova il 2-2 su calcio di rigore realizzato da Ferenc Puskás. La rete decisiva arriva allo scadere, praticamente al 90’, grazie a un gol di Ezio Loik.
Un incontro intenso, disputato in un clima di grande partecipazione, che ancora oggi rappresenta una tappa significativa nella storia del calcio italiano e del Torino Football Club”.
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