Il Sardegna - Un settimo posto che può valere l'Uefa

24.02.2009 16:29 di  Raffaella Bon   vedi letture

Ha turbato il sogno dellebelle, questo “narcisetto” Cagliari. Eppure non è riuscito a sedurre il Milan. Ma che lusso lasciare punti a San Siro senza perdere l'aria brillante da sette bello in classifica. Certo, come dice Mourinho, «se Allegri avesse
avuto la bocca grande quanto la mia o di Ancelotti, forse oggi staremmo tutti a parlare del gol del Milan e di Inzaghi che meritava tre giornate di squalifica ». In effetti quella spinta del furbetto Pippo al capitano rossoblù è un'offesa alla bellezza
del calcio. Ma Allegri guarda avanti. Spada al fianco, collo dritto, muso franco. «Pensiamo al Torino», ha detto il tecnico del Cagliari annientando sul nascere le polemiche. Per fortuna il destino rossoblù viziato da quel gol rossonero brutto, bruttissimo, non svolta di una virgola. La corsa continua, c'è ancora spazio per un po' di gloria. Tutto in regola: le inseguitrici inseguono, i rossoblù resistono. Ancora settimi, ancorati a quell'unica porta d'accesso che resta per il sogno in Uefa.
A ballare scatenate per quell'ambizioso posto ci sono Atalanta, Palermo, Napoli e Lazio. Allegri ama inserire anche l'Udinese, che attualmente ha sei punti in meno del Cagliari. Si lotterà col coltello fra i denti fino al 22 aprile (data ancora non ufficiale). Giorno in cui si dovrebbero giocare le semifinali di ritorno di Coppa Italia tra Juve-Lazio e Inter-Sampdoria. Perchè, come recita il regolamento della Figc, se entrambe le finaliste si erano già qualificate alle coppe continentali, il terzo posto riservato in Europa League (così si chiamerà la Uefa nel 2008-2009) alle squadre italiane verrà occupato dalla 7° classificata. In poche parole, se e solo se le finaliste saranno Inter e Juventus quel settimo posto diventerà una finestra fiorita per l'Europa.In realtà già tra poco potrebbero crescere le speranze di chi ambisce alla competizione europea. Perchè il 3 e il 4 marzo, nell'andata delle semifinali, potrebbe già emergere un abbozzo di verità. Il Cagliari non può che sperare nell'ambizione di Mourinho che non vede l'ora di aggiungere un trofeo al suo palmares. E in una Juve da troppo tempo ormai affamata di qualsiasi gloria. La finale a Roma davanti al presidente della Repubblica Napolitano fa gola. E Inter e Juve sono le favorite. Per tutti questi appuntamenti e coincidenze il cammino rossoblù adesso si fa bollente. La guerra con le rivali è già iniziata in silenzio e forse inconsapevolmente qualche domenica fa, nonostante Allegri abbia
iniziato professare un calcio leggero e a mente libera. Spera certamente che questa sia l'arma vincente contro le concorrenti che invece vanno avanti a nervi tesi. E così anche la fine del campionato ha tutte le carte in regola per rivelarsi entusiasmante. Restano da giocare 7 gare fuori casa e 6 al Sant'Elia. Ma tra queste ultime ci sono Inter, Roma e Genoa. Certo che, se questo “Figaro” rincominciasse a turbare il sonno delle belle staremmo a cavallo. Ma per prima cosa dovrà riniziare a fare punti da domenica contro il Torino. E cercare di imporsi poi contro Chievo, Bologna, Catania e Reggina. Perchè queste sulla carta sono le occasioni imperdibili che contribuirebbero a rimanere incollati al 7° posto. E probabilmente le sfide dirette contro Napoli (19 aprile) e Palermo (3 maggio) potrebbero rivelarsi piccantissime. Persino l'ultima il 31 maggio a Udine potrebbe costituire un pezzo di storia. Tutto dipende dalla costanza che avrà questo Cagliari di stupire. In campionato faticano un po' tutti. Probabilmente basterebbe continuare l'altalena, rialzarsi immediatamente dopo un qualsiasi stop. Non fosse per quelli lì sotto, più blasonati dei rossoblù. Imprevedibili. Come il Cagliari per tutti da mesi.