IL PUNTO sul Torino: difesa inguardabile
Basterebbe col citare che il Torino ha conquistato 1 punto nelle ultime quattro partite, che vanta, insieme a Reggina e Cagliari, la peggior difesa con 10 gol subiti all’attivo, e un attacco, infine, che non riesce più a segnare, per fotografare il momento granata. Tutto questo tradotto vuol dire una classifica che vede gli uomini del presidente Cairo al sest’ultimo posto, con 5 punti, insieme al neo promosso Chievo. Beh, se non è crisi questa, poco ci manca…!
Domenica ad Udine la squadra era partita bene, riuscendo a “bucare” Handanovic con Bianchi, beccato in offside, e sfiorando il gol con Nick Amoruso. Nei primi venti minuti, dunque, i granata erano sembrati più in palla dei locali, causa forse anche il fatto che l’Udinese veniva dai supplementari di coppa Uefa e quindi scarica mentalmente. Ma pian piano, poi, i bianconeri hanno preso possesso del centrocampo, dove Barone, buttato nella mischia dal primo minuto, era il fantasma del centrocampista che aveva offerto la bella prova con gol in coppa Italia contro il Livorno.
Nella ripresa, così, dopo il vantaggio di Quagliarella, maturato dopo un rilancio inguardabile di Diana, che ha imbeccato con un rimpallo involontario lo scatto dell’attaccante friulano, mancava la reazione del Toro. Quel tanto discusso “cuore Toro” non c’è stato, domenica ad Udine, e forse è questo il più grave difetto degli uomini di De Biasi. L’allenatore ci ha provato, cercando di mischiare le carte in avanti, come fa spesso, ma niente. L’Udinese in contropiede ha raddoppiato, sempre con Quagliarella, complice anche il posizionamento orribile di Ogbonna (partita da dimenticare per lui), e partita finita. Solo una bella girata al volo di Ventola ha messo i brividi ad Handanovic, ma davvero troppo poco però per una squadra che vanta quei giocatori in fase offensiva, vedi Bianchi, Amoruso o Abate. Beh, certo, mancava capitan Rosina, ma questo, però, non può essere un alibi, e De Biasi lo sa benissimo.
Per questo la sosta arriva come una manna dal cielo, che consentirà di recuperare le forze, ricaricare le batterie e, possibilmente, anche le cartucce della pistola di Nick “Sparalesto” Amoruso, perchè al rientro in campionato, i tre punti in casa contro il Cagliari saranno davvero un obbligo.
Mario Garozzo