Il pagellone del Toro: l’attacco, brilla solo la stella Belotti

03.08.2020 20:27 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Andrea Belotti
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Andrea Belotti
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Un intero reparto non può fare affidamento su un solo giocatore se questo oltre a dover segnare deve anche andare a recuperarsi i palloni da solo e rinculare a dare una mano in fase difensiva. E Belotti in un’annata negativa è comunque riuscito a segnare sedici gol in campionato contribuendo in modo determinante alla salvezza del Torino pur non avendo quasi mai avuto una spalla affidabile e rifornimenti adeguati. Zaza se si pensa al gol fatto al Bologna verrebbe da strozzarlo perché una rete così non la si realizza se non si è un attaccante con capacità, ma allora se le ha perché il più delle volte non le sfodera? Mazzarri per questo non lo utilizzava più di tanto, mentre Longo, anche per necessità, lo ha impiegato di più e lui si è messo al servizio della squadra facendo a sportellate con gli avversari e risultando utile come spalla di Belotti. Potrebbe segnare di più se prendesse la mira con maggiore precisione e fosse alle volte meno precipitoso. Verdi era stato preso per fare la differenza e creare più occasioni dal gol e anche segnare, ma è arrivato dal Napoli con una condizione atletica non ottimale e ci ha messo mesi ad entrare negli schemi di Mazzarri. Qualche buona giocata, due gol e sei assist non giustificano i 23 milioni del suo cartellino, 3 di prestito oneroso più altri 20 per l’obbligo di riscatto, che lo hanno portato ad essere il giocatore finora più costoso dell’era Cairo. Edera Quando un giovane è utilizzato poco fatica, ma è allora che deve raddoppiare gli sforzi in allenamento per convincere l’allenatore che si sbaglia. Ha commesso un errore non tenendo a freno la lingua durante una sessione di lavoro prima della gara con la Roma e Longo lo ha punito escludendolo dai convocati, si è ravveduto e ha chiesto scusa avendo imparato la lezione. Millico si è conquistato la prima squadra a suon di gol con la Primavera, ma non ha ancora la maturità per dominare l’istinto che lo porta ad essere egoista in campo e a pensare a sé e non alla squadra. Avendo diciannove anni ha tutto il tempo per crescer se non cadrà nella presunzione e sarà mantenere il giusto atteggiamento, cosa che non ha fatto quando anche lui non ha tenuto a freno la lingua come il compagno Edera e in più non ha dimostrato il giusto pentimento così Longo, che i ragazzi li sa gestire ha provato a darli un insegnamento escludendolo dai convocati anche per l’ultima gara con il Bologna. Falque la sfortuna lo ha perseguitato fin dagli inizi degli stagione con gli infortuni e a gennaio quando stava meglio è stato mandato in prestito affinché potesse giocare con maggiore continuità, ma forse ha pesato e non marginalmente il fatto che potesse togliere tranquillità a Verdi, che stentava a ingranare e non aveva il suo stesso feeling con Belotti.

VOTO: 5 Una squadra partita con l’obiettivo di migliorare l’ottavo posto dell’anno precedente non può chiudere il campionato segnando solo 46 gol risultando così il quartultimo attacco della serie A.
Belotti: 7 Da buon capitano ha sempre dato l’esempio sacrificandosi per primo. Ha segnato parecchio pur ricevendo uno scarso supporto.
Zaza: 5 Se uno rende decisamente meno del suo potenziale è causa del suo male, ma finisce anche per danneggiare la squadra. E fa arrabbiare perché quando segna i suoi gol sono anche belli.
Verdi: 5 Dopo una stagione modesta al Napoli dove faticava a trovare spazio ha centrato il riscatto nel Torino senza riuscirci seppur su di lui si puntava. Poca incisività, poche buone giocate e pochi gol.
Edera: 5,5 Deve sfruttare meglio ciò che sa fare e forse per crescere deve trovare una squadra e un allenatore che siano adeguati ad aiutarlo.
Millico: 5 Per affermarsi non basta avere il fiuto del gol per quanto per un attaccante sia fondamentale, serve anche saper agire mettendo prima la squadra e poi se stessi.
Falque: non giudicabile Gli infortuni lo hanno penalizzato, ma il Torno è stato precipitoso a darlo in prestito a gennaio.