Il focus di Tmw su quanto spende la Serie A per le commissioni agli agenti. Torino al 17° posto
Il botta e risposta fra Danilo Iervolino e Walter Sabatini riporta d’attualità un tema al centro del rapporto fra le società e gli agenti. Ogni anno, a partire dal 2015, la Federazione Italiana Giuoco Calcio rende pubbliche le commissioni versate dai club professionistici del nostro Paese agli agenti di calcio. Secondo i dati più recenti, relativi al periodo che va dall’1 gennaio al 31 dicembre 2021, le venti società che partecipano al campionato di Serie A hanno speso in totale 173,8 milioni di euro.
La Juventus guida la fila, con una spesa complessiva di 28,9 milioni; alle spalle dei bianconeri, il podio di questa particolare classifica è completato dall’Inter – con un esborso di 27,5 milioni – e dalla Roma che si attesta a 25,9 milioni. In media, ogni società ne spende 8,7: la forbice è molto ampia, dai bianconeri primi alla Salernitana, ultima a quota 1,2 milioni. Come prevedibile, a investire di più in commissioni sono le squadre di vertice: la correlazione con i risultati ottenuti in campo non è però diretta. Per fare alcuni esempi, il Milan nel 2021 ha speso in commissioni meno della metà rispetto alla Juve; l’Atalanta, che nei tre campionati precedenti a quello in corso ha sempre ottenuto un piazzamento migliore di quello della Roma, si ferma a circa un terzo dei giallorossi.
La spesa club per club nel 2021, riportata da Sky Sport: JUVENTUS: 28.914.157,00 euro, INTER: 27.512.882,00 euro, ROMA: 25.962.250,00 euro, MILAN: 12.567.844,67 euro, ATALANTA: 8.353.775,00 euro, FIORENTINA: 8.256.475,00 euro, SAMPDORIA: 7.227.645,10 euro, NAPOLI: 6.906.264,11 euro, SASSUOLO: 6.817.361,37 euro, UDINESE: 5.820.175,61 euro, CAGLIARI: 4.979.275,00 euro, LAZIO: 4.716.477,29 euro, GENOA: 4.678.770,00 euro, HELLAS VERONA: 4.539.516,75 euro, BOLOGNA: 3.961.288,80 euro, EMPOLI: 3.631.850,00 euro, TORINO: 3.492.116,00 euro, SPEZIA: 2.391.278,14 euro, VENEZIA: 1.859.570,25 euro, SALERNITANA: 1.242.844,59 euro
Le spese sono tornate ai livelli pre-pandemia. L’andamento di questi dati nel corso degli anni, oltre a fare luce su un costo non sempre reso noto dai club, è un utile indicatore per capire l’impatto della pandemia da Covid-19 sui conti del calcio. Le cifre sin qui esaminate sono in rialzo rispetto all’anno precedente, il più segnato dall’emergenza: nel 2020, le venti società del massimo campionato italiano avevano corrisposto in commissioni 138 milioni di euro, la cifra più bassa da quando la FIGC pubblica questo tipo di dati. La Serie A torna così molto vicina agli standard del 2019 (187 milioni) e supera i 171,5 milioni versati agli agenti nel 2018.
L’anno del boom rimane il 2016, al termine del quale vennero raggiunti i 193 milioni di euro in commissioni: merito soprattutto dell’exploit della Juventus, che passò dai 6,3 milioni del 2015 a 51,9. I bianconeri, peraltro, sono quasi sempre stati il club più “prodigo” nei confronti dei procuratori, a eccezione del 2018, quando si registrò il sorpasso di misura a opera dell’Inter: 24,9 a 24,3 milioni. Curiosamente, si tratta anche dell’anno dell’arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino, nell’ambito di un affare che da solo portò 12 milioni di euro dalle casse juventine alle tasche del suo agente, Jorge Mendes. Alle cifre sin qui menzionate, per avere un quadro completo dell’entità economica del fenomeno, sono da aggiungere le commissioni pagate direttamente dai calciatori ai propri agenti, anch’esse rese pubbliche dalla FIGC. Nel 2021, si parla di un totale di 8,7 milioni di euro: è il dato più basso dell’ultimo triennio, nel quale si è registrato un progressivo calo, passando dai13,6 milioni del 2019 agli 11,5 milioni del 2020.
Non solo Serie A. Oltre ai dati della categoria di vertice, la FIGC rende note anche le commissioni pagate dalle venti società del campionato di Serie B e dalle sessanta del campionato di Serie C. In cadetteria, nel 2021, sono stati versati agli agenti 26,9 milioni di euro complessivi in commissioni: meno di quanto speso dalla Juventus da sola. Il contributo più rilevante arriva dal Parma, con oltre 10 milioni; quello più ridotto è del Cittadella, 72 mila euro. Vi è da precisare che i ducali “scontano” i primi sei mesi dell’anno solare, trascorsi in Serie A fino all’inattesa retrocessione.
Ancora inferiore il totale della Serie C: 5,3 milioni, con otto società – Messina, Giana Erminio, Catania, Lecco, Fiorenzuola, Paganese, Grosseto e Vibonese – che hanno dichiarato di aver versato zero euro. Le commissioni diventano così un modo per evidenziare la diversa dimensione economica di tre leghe che rientrano nell’ampio ombrello del calcio professionistico. Senza dimenticare quel che diceva Trilussa della statistica, in media una società di Serie A ha speso nel 2021, in commissioni, 8,7 milioni di euro. Il club “tipo” di B si ferma a 1,3 milioni di euro, in Lega Pro la media crolla a a 88 mila euro pro capite. Tradotto in altri termini: in A si spende, mediamente, circa sei volte di più che in B, dove invece si sale a costi quindici volte superiori che in C.
In Inghilterra gli agenti costano il doppio. Se 178 milioni sembrano tanti, le cifre della Serie A impallidiscono di fronte a quelle della Premier League, il massimo campionato inglese. La Football Association, a partire dal 2019, ha adottato un analogo modello di trasparenza: nel 2021, i venti club della Premier hanno speso 272,5 milioni di sterline. Al cambio attuale, sono circa 326 milioni di euro: quasi il doppio della Serie A. La fa da padrone il Manchester City, seguito dai concittadini dello United e dal Chelsea campione in carica. Oltremanica, l’emergenza sanitaria non ha fatto registrare alcuna contrazione in questa voce di spesa: si tratta infatti dello stesso importo complessivo versato nel 2020, che a sua volta presentava un dato in rialzo rispetto al 2019. Più frammentarie le informazioni provenienti dagli altri grandi campionati europei: dal 2017, la normativa fiscale spagnola impone ai club di pagare le commissioni direttamente ai calciatori, che poi le trasmettono ai propri agenti. I dati più recenti sono, anche per questo motivo, riconducibili a indiscrezioni giornalistiche: nel 2019, Voz Populi stimava in circa 100 milioni di euro la spesa complessiva per commissioni.
La Bundesliga ha invece adottato un sistema di trasparenza analogo a quello già visto in Italia e in Inghilterra, ma le comunicazioni ufficiali sono ferme al 2020: nell’anno della pandemia, i club del massimo campionato tedesco hanno speso in commissioni 194 milioni di euro. A corroborare la tesi secondo la quale una spesa più alta non sempre comporta una resa migliore, il Borussia Dortmund ha superato il Bayern Monaco in questa graduatoria - 38,6 a 32,6 – ma non nella classifica finale del campionato, vinto dalla formazione all’epoca allenata da Hansi Flick.