I numeri (horror) di difesa e attacco spiegano l'inizio del Torino. L'anno scorso era primo

Urbano Cairo di fatto lo aveva fatto intendere, dopo la vittoria in Coppa Italia di giovedì scorso contro il Pisa. "A Parma sarà una partita delicata e importantissima, dobbiamo essere consci che sarà un impegno ancora più difficile di quelli affrontati fino a questo momento". Il giorno dopo la gara del Tardini, i fatti raccontano che si è sbloccato l'attacco granata con Ngonge (autore del momentaneo pareggio ad inizio ripresa), ma allo stesso tempo è venuta a mancare l'attenzione sulle palle inattive. Risultato finale, 2-1 per i padroni di casa con relativo sorpasso in classifica della squadra di Cuesta.
Il Torino di Marco Baroni - mentre cominciano ad addensarsi le prime nubi e sul quale potrebbero esserci delle riflessioni a seconda di cosa uscirà dal prossimo impegno con la Lazio - resta dunque con le mani in mano. Terza sconfitta in 5 gare, ma soprattutto peggior attacco e peggior difesa del campionato. In questo senso, il Torino ha registrato una differenza di -8 tra gol fatti (due) e subiti (10) dopo le prime cinque partite stagionali di Serie A solo per la seconda volta nella sua storia, la prima dal 2002/03 (retrocessi poi a fine stagione).
Di contro, c'è da dire che la classifica ad oggi ha il peso che deve avere. Ovvero quello di una situazione in cui molte squadre - come è normale che sia - sono racchiuse in un punto o poco più. Il dato che magari può essere più significativo, soprattutto in merito alle aspettative, è il confronto con l'anno scorso: di questi tempi, la squadra granata era prima con undici punti, adesso è appunto quindicesima con dei numeri diametralmente opposti.
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