Gli strani intrecci della storia: quell'unico anelito di gioia per DiFra

04.02.2020 10:58 di  Claudio Colla   vedi letture
Gli strani intrecci della storia: quell'unico anelito di gioia per DiFra
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© foto di Federico De Luca

Emersa ieri, fresca fresca, l'indiscrezione relativa a un interessamento da parte dei vertici del Toro nei confronti di Eusebio Di Francesco, in vista della prossima stagione. 50 anni compiuti lo scorso settembre, il tecnico abruzzese, il cui pugno e la cui mente hanno contribuito a scrivere la storia del Sassuolo, è reduce da un'avventura recente e a dir poco sciagurata sulla panchina della Sampdoria: iniziata sulla scia di un momento estremamente complicato della società, caratterizzato da una trattativa per la cessione del club, tra la "cordata Vialli", le altre ipotesi palesatesi, e, in definitiva, la permanenza di Massimo Ferrero alle redini, si è tradotta in un disastroso bilancio di 3 punti in otto gare di campionato. Sette sconfitte, una sola vittoria per DiFra, unica soddisfazione del suo altrimenti terrificante, quanto meno dal punto di vista dei risultati, ricordo legato alla Samp. E contro chi quel successo, casalingo, firmato da Manolo Gabbiadini? Esatto, proprio contro il Toro, che quest'anno, come già sottolineato, ha contribuito in più di un'occasione, in puro stile "The Walking Dead", a "resuscitare i (calcisticamente) morti".

Ora, con Davide Nicola impegnato al Genoa, Roberto Donadoni che ha scelto di restare, almeno per ora, in Cina, Gigi Di Biagio che potrebbe finire a prendere le redini a Ferrara o a Brescia (ma resta un nome per il prossimo futuro), Sven-Goran Eriksson bizzarra fantasia dell'ultima ora (https://www.torinogranata.it/notizie/toro-nome-a-sorpresa-se-salta-mazzarri-nell-immediato-100738), e Moreno Longo chiamato a convincere tutti di meritare un ruolo più ampio rispetto a quello di traghettatore, il Toro - proprio mentre il nome di Di Francesco spunta come candidato per il 2020/21, sulla scia di quanto di buono fatto prima in neroverde, poi, da motivatore di primo piano, specie di fronte a imprese apparentemente impossibili (prima col Barcellona, eliminato dalla Champions per mezzo della storica zuccata di Manolas, oltre che di una prova di carattere di altissimo profilo, poi con lo stellare Liverpool di Klopp non beffato per un soffio), alla guida della Roma - riparte da quella Samp, ora in mano a Ranieri e nettamente più solida, a cui si era arreso lo scorso 22 settembre. E chissà se DiFra, sabato pomeriggio, magari fantasticando in direzione di un prossimo incarico, la prima di Longo alla guida del Toro "dei grandi" se la godrà.