Gerrard rischia cinque anni di carcere
Cinque anni di prigione, posto in squadra e in nazionale.
Steven Gerrard con i pochi minuti di follia di domenica notte rischia adesso di mettere davvero a repentaglio libertà e carriera professionale.
L'accusa per il capitano dei Reds e per altre cinque persone è di rissa aggravata e lesioni; la polizia sta ancora indagando su quanto avvenuto al «Lounge Inn», un pub a Southport, a 25 km da Liverpool, dove un uomo è stato massacrato di botte verso le due del mattino.
Contrariamente a quanto era stato detto in un primo tempo, Gerrard ha passato in cella due notti: ieri è stato a lungo interrogato dalle autorità, e soltanto questa mattina il centrocampista della nazionale di Capello è stato rilasciato su cauzione. Per lui il processo inizierà il prossimo 23 gennaio.
Gerrard, una vita nel Liverpool, per gli inglesi e non solo per i tifosi dei Reds, è praticamente un idolo, un campione assoluto stimato dentro e fuori dal campo: un po' quello che Paolo Maldini o Alessandro Del Piero rappresentano per il calcio italiano, per fare un paragone.
Il Liverpool oggi ha preso le difese del suo capitano, con una nota sul sito ufficiale in cui il club si dice disposto a dare a Gerrard «tutto l'appoggio di cui ha bisogno in questo momento». Più cauta la FA, la federcalcio d'oltremanica, che attraverso un portavoce ha dichiarato di attendere l'esito del processo per prendere una posizione precisa, non lasciando presagire nulla di buono in caso di condanna.
Quello che è certo, insomma, è che secondo una legge inglese del 1861 se venisse riconosciuto colpevole Gerrard potrebbe farsi fino a 5 anni di galera.
Una macchia nerissima che per un giocatore di 28 anni probabilmente significherebbe la fine della carriera.