Gabionetta rimane un rebus
Doveva essere l'uomo della provvidenza nel girone di ritorno, ma in realtà Denilson Martinho Gabionetta non ha ancora espresso il suo potenziale. Petrachi e Lerda l'hanno inseguito per sei mesi e, dopo aver superato parecchi scogli burocratici, non si sapeva bene a chi appartenesse il suo cartellino, finalmente l'hanno portato in granata. Il brasiliano oltretutto era stato fermo sei mesi per cui doveva in pratica cominciare la preparazione a gennaio, poi si sono messi di mezzo alcuni affaticamenti muscolari e il suo impiego è slittato di un paio di mesi, ma finora non è stato ancora in grado di giocare una partita intera e, nonostante la buona volontà e qualche giocata raffinata, non si è visto ancora nulla del suo repertorio. L'ex del Crotone sembra ancora spaesato nella manovra e spesso sbaglia ancora dei palloni che andrebbero serviti meglio in attacco, se si critica Bianchi per le poche occasioni avute nel primo tempo contro la Triestina non è solo colpa sua, ma anche di chi dovrebbe servirlo e ancora non ci riesce. Anche Lerda ha avuto qualche gesto di stizza sugli errori di Gabionetta, il suo pupillo ancora non sta mostrando quello che è in grado di fare, anche perchè è la prima volta che ha a che fare con una squadra di rango ed un pubblico importante. Crescerà? Gli rimangono i probabili playoff per mettere in mostra il suo potenziale, quello per cui il Torino ha rischiato di fare a "botte" con il Crotone pur di portarlo a casa. Ma Sgrigna e Iunco gli sono ancora superiori, se stanno bene, ovviamente.