Far west per colpa del Gas
Fabrizio Turco
Il caso di Andrea Gasbarroni, arrivato a febbraio dal Genoa, all´origine della gazzarra di domenica all´Olimpico. Oggi è attesa la mannaia del giudice: si temono dure squalifiche per quattro granata Due presenze da titolare, sette subentri, 308 minuti totali, nessun gol, un solo tiro in porta degno di questo nome. Sono i numeri agghiaccianti di Andrea Gasbarroni, l´oggetto del contendere che ha fatto saltare il banco nei rapporti fra Torino e Genoa fino alla vergognosa rissa scoppiata in campo domenica al termine della gara. L´arrivo di Gasbarroni infatti può essere associato ? parzialmente, s´intende ? alla incombente retrocessione granata. Non soltanto per il rendimento disastroso dell´ultimo flop di mercato, ma anche per quella trattativa condotta sul filo dei minuti, quel maledetto lunedì 2 febbraio in cui si chiuse il mercato di riparazione. Mancava poco più di mezzora alla fine delle trattative quando il Toro aveva appena accontentato Amoruso, smistato a Siena. A quel punto si doveva trovare una alternativa, ed ecco spuntare Gasbarroni: Toro e Genoa si mettono d´accordo al volo, ma il contratto viene fatto in fretta e furia per poter essere depositato in tempo, con l´impegno di definire con calma alcuni dettagli. Cosa però mai avvenuta tanto da far saltare la mosca al naso di Preziosi alla vigilia: «Ai giocatori l´ho detto chiaro e tondo: voglio che il Genoa onori sino all´ultimo il suo eccezionale campionato».
Detto fatto: il Genoa ha giocato la sua partita, e si è messo in tasca i tre punti che per il Toro sarebbero stati vitali. Intanto ieri, dopo una notte insonne, Cairo è tornato ad attaccare il Bologna: «Sono scioccato per le parole della presidente Menarini che Chievo e Bologna non si sono pestati i piedi. E poi hanno già fatto festa, come mai? Qualcuno dovrebbe muoversi per fare chiarezza sulla situazione». Non solo: «Non mi è piaciuta nemmeno l´uscita di Di Vaio, quando ha confessato che i suoi ex compagni genoani gli avevano promesso di giocarsela contro di noi alla morte». Gli risponde a muso duro il tecnico genoano Gian Piero Gasperini: «Noi non avevamo obiettivi? Fino a 3 minuti dalla fine delle partite eravamo in corsa per la Champions League. Dovevamo vincere per tenere a distanza la Roma in classifica. E poi c´è la correttezza dello sport, di cui proprio non si vuole tenere conto». Ma Cairo non si rassegna: «A gente come Gasperini manca la cultura della vittoria: domenica non l´ha mostrata. Certo multerò i miei ma nell´ultima giornata voglio vedere partite vere: il campionato non è ancora finito, l´ultima parola non è ancora detta». Oggi pomeriggio, invece, il Torino torna in campo con l´occhio alle sentenze del giudice sportivo. Si attende la mannaia su Pisano, Ogbonna, Calderoni e Diana, ossia i protagonisti della rissa. Ma l´elenco degli assenti a Roma è ben più lungo: mancheranno pure Abate, espulso e Dzemaili , ammonito (era diffidato). Non ci sarà neppure Stellone, stirato alla coscia sinistra e rimane in dubbio Franceschini.