Emanuele Filiberto di Savoia al Museo del Toro: “Mio nonno Umberto II aveva un cuore granata, anche se doveva essere super partes. Era a Lisbona il 3 maggio del 1949”

17.11.2023 12:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Emanuele Pastorella
Emanuele Filiberto e Beccaria
Emanuele Filiberto e Beccaria
© foto di Emanuele Pastorella

Una giornata all’insegna del granata per il Principe Emanuele Filiberto di Savoia: è stato al Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata a Grugliasco e poi andrà a Superga a visitare le Tombe Reali della sua famiglia, dove sono seppelliti molti suoi avi, e a rendere omaggio al Grande Torino deponendo un mazzo di rose davanti alla lapide.

"E' una grande emozione riscoprire il Grande Torino, vedere la storia bella di quelli anni, anche se poi c’è stata la tragedia e rendergli omaggio. E' molto bello – ha detto il Principe - vedere qui al museo le foto di mio nonno (Umberto II, ultimo Re d’Italia, ndr) allo stadio Filadelfia: è morto quando avevo 11 anni, ma mi parlò del Toro: si sentiva molto piemontese, aveva un cuore granata, anche se doveva essere super partes. Ha assistito al Filadelfia più volte alle partite del Grande Torino, squadra leggendaria che seppe unire una città, una regione e un Paese intero. Si può essere tifosi di qualsiasi squadra, ma l’ammirazione e il rispetto per il Toro accomunano tutti quanti. Mio nonno era a Lisbona il 3 maggio del 1949 per vedere quella che poi fu l’ultima partita del Grande Torino l’amichevole con il Benfica".

Al Museo del Toro Emanuele Filiberto, come riportato da Tuttosport, ha donato una targa che reca la scritta “A perenne ricordo di quei grandi Campioni che seppero far sognare gli Italiani ovunque si trovassero, che seppero far rinascere l’orgoglio di essere Italiani nel periodo della rinascita e della migrazione, quando la nostra Patria doveva lottare per riconquistare la fiducia del mondo intero. Tutto questo con il Grande Torino fu possibile. La Real Casa Savoia, memore, non dimentica oggi quanto fecero questi favolosi artisti del pallone, e per questo davanti a loro oggi si inchina”. E il Museo del Toro ha donato al Principe un libro con le illustrazioni dei reperti presenti nelle sale.

© foto di Emanuele Pastorella