Di Costanzo: "La Reggina ha deluso, il Toro in parte"

31.05.2010 07:42 di  Raffaella Bon   vedi letture
Di Costanzo: "La Reggina ha deluso, il Toro in parte"
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Con le gare di ieri la serie B ha dato i suoi ultimi verdetti: Lecce e Cesena promossi in serie A, Mantova in Lega Pro e Triestina e Padova che si giocheranno la permanenza in categoria ai playout. Di tutti i temi emersi in quest'ultima giornata di campionato parliamo con l'ex allenatore patavino Nello Di Costanzo.

Finito il campionato di B, Lecce e Cesena vanno in A. Si aspettava soprattutto la promozione dei romagnoli?
"Per l'andamento avuto durante tutto l'anno me l'aspettavo. Prima di iniziare la stagione no perché c'erano altre squadre più attrezzate, ma poi il Cesena ha avuto una tale continuità che ha meritato".

Qual è stato il merito del Cesena?
"L'aver mantenuto quell'entusiasmo che si era creato con la vittoria del campionato di C. La squadra, quando andava in campo, mostrava di aver giocatori importanti come Do Prado, Giaccherini e Schelotto".

Per quanto riguarda il Lecce, invece, si sapeva che sarebbe andato in A?
"All'inizio ha stentato, De Canio ha ricevuto parecchie critiche, ma ha sempre mantenuto il polso della situazione e a gennaio la società è stata brava ad acquistare Di Michele che ha dato una grossa mano".

Quindi il Torino ha sbagliato a cederlo visto che è andato ai playoff?
"Così è facile dirlo, ma in realtà il Torino ha rifondato e sono andati via anche alcuni pezzi tra i migliori. Il Torino ha comunque recuperato posizioni ed energie dopo un girone d'andata un po' oscuro. Se Di Michele fosse rimasto a Torino magari non avrebbe reso come a Lecce".

A deludere sono state Torino e Reggina?
"Non saprei, il Torino era partito con ambizioni di promozione diretta, ma ha saputo anche recuperare il terreno perduto e raggiungere il playoff. Un ottimo traguardo per come si erano messe le cose. La Reggina, invece, rischiava addirittura la retrocessione e, allo stesso modo, sono stati bravi a ritrovarsi e salvare il salvabile. Certo i programmi erano diversi per entrambe, ma alla fine sono stati bravi a recuperare qualcosa e non cadere nel baratro".

Ai playoff c'è qualcuno che la sorprende?
"Sicuramente il Cittadella, ma soprattutto alla luce del girone d'andata. Ad un certo punto erano in lotta per la salvezza, poi è arrivata una serie di risultati positivi e sono stati bravi a non perdere gli equilibri".

Il Sassuolo se l'aspettava?
"Era forte anche l'anno scorso e sono sempre stati in altissima classifica. Lo scorso anno hanno perso i playoff nel finale e quest'anno, con qualche rinforzo, si pensava anche ad un grande campionato. Hanno rispettato le attese e forse potevano fare anche qualcosa in più, ma è vero che hanno avuto problemi col campo visto che non possono giocare in casa propria e qualcosa si paga".

Ai playout vanno Triestina e Padova, se l'aspettava?
"No perché la Triestina ci si aspettava si salvasse. L'organico è tale che nessuno poteva pensare a questo epilogo e lo stesso discorso vale per il Mantova, nessuno pensava potessero scendere direttamente. In estate hanno ceduto giocatori importanti come Godeas e Corona, ma hanno tenuto altri come Locatelli e Tarana ed hanno aggiunto gente come Carrus. Dispiace tantissimo perché alla B mancherà una piazza come Mantova che solo pochi anni fa ha lottato per la A perdendo i playoff col Torino. Il Padova ha sempre avuto qualità a livello di singoli per tirarsi fuori da una situazione difficile. Ora possono giocarsela ai playout e vedremo".

Secondo lei fra Padova e Triestina chi è favorito?
"In questo momento un piccolo vantaggio ce l'ha la Triestina essendo arrivata davanti. Può giocare il ritorno in casa, ma il Padova dispone di una tifoseria calorosa che si riverserà a Trieste e, come detto, l'esperienza di tanti giocatori spero possa consentirgli di salvarsi".