Da 100 a 0, la discesa repentina di Belotti. Che ora cerca un nuovo progetto
Andrea Belotti sarà disponibile a parametro zero da giugno, non da prima. È però una parabola incredibile quella del centravanti del Torino, classe 1993, cresciuto con il mito di Andriy Shevchenko e la speranza di arrivare al Milan. Una situazione che poteva concretizzarsi nell'estate del 2017. L'anno precedente era stato straordinario, 26 gol in campionato e la sensazione di potere essere protagonista a qualsiasi livello. Di lì a poco ci sarebbe stato il Mondiale di Russia, dove si sarebbe giocato il posto con Immobile, ma nel 3-5-2 di Ventura poteva anche essere complementare, come visto al Torino. Poi un infortunio a settembre e l'arrivare zoppicante all'appuntamento con la storia. Non per Belotti ma per l'Italia, visto che Italia-Svezia continua a essere vivo nel cuore dei tifosi della Nazionale. Il colpo di testa del bergamasco, all'andata a Solna, sembrava già gol. Ed è un turning point in una carriera che sembra rimasta a quattro anni fa, scrive Andrea Losapio su Tmw.
Niente rinnovo contrattuale, nessuna offerta per andare in una big. Escludendo, appunto, quella del Milan in quell'estate quando Fassone e Mirabelli volevano un centravanti italiano, salvo poi virare su Nikola Kalinic. Non la scelta migliore per nessuno, considerato poi quanto è successo. A posteriori è tutto semplice, ma da lì in poi Belotti è sempre andato in doppia cifra, ma più vicino ai 15 che non ai 20. A giugno 2021 la Roma ha fatto una proposta da venti milioni, ma la richiesta era di 30: troppo.
Quale può essere ora il futuro di Belotti? Da svincolato può piacere a moltissime squadre, ma è evidente che più che una questione economica, comunque presente non solo per lui, c'è una scelta tecnica di volersi misurare con obiettivi più alti. Probabilmente è anche il motivo per cui non c'è l'intenzione di ascoltare le offerte del Toro. Un po' come successo a Rolando Bianchi qualche anno fa, quando da capitano decise di andare via a parametro zero. Non andò benissimo in quel momento. Ma la discesa, dai 100 milioni di quattro anni fa agli 0 della prossima estate, è davvero repentina.